16/03/2023
da La Notizia
Greta Lorusso
Governo di ignoranti, gioca sulla pelle dei fragili. Parla lo storico e politologo, Marco Revelli
Il governo spagnolo ha deciso di aumentare il salario minimo a 1080 euro. Da noi il governo Meloni smantella il Reddito di cittadinanza e di salario minimo non vuol sentir parlare. Professore Marco Revelli, storico e politologo, l’Italia si allontana dal resto dell’Europa sul fronte della lotta alla povertà?
“L’Italia si allontana da un pezzo di Europa, perché ci sono tante europe. C’è quella di Visegrad, l’Europa dei nordici rigorosi, c’è l’Europa dell’asse franco-tedesco così fragile, c’è l’Europa di alcuni paesi con un grado di civiltà sul lavoro maggiore rispetto sicuramente al nostro che è scivolato al fondo della classifica da questo punto di vista, a partire dal livello dei salari che sono al palo da quasi 30 anni. Il nostro è il Paese nel quale abbiamo avuto governi di centrosinistra come quello di Renzi che hanno preso a picconate il mondo del lavoro e oggi abbiamo un governo con una costola di fascismo e post fascismo che continua sulla linea del fare del lavoro il materasso su cui si scaricano tutte le altre contraddizioni economiche”.
La Commissione Ue ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sul Reddito di cittadinanza. Secondo l’esecutivo Ue il requisito dei 10 anni di residenza penalizzerebbe i cittadini stranieri.
“Il Reddito di cittadinanza che per me, con tutti i vizi e i limiti di costruzione della sua architettura, rimane un elemento di civiltà è nato con quelle norme. Che credo fossero il prezzo pagato a Salvini. Norme evidentemente ingiuste come l’esclusione dal sussidio di persone che spesso ne avrebbero più bisogno. Si tratta di una misura che dovrebbe essere universalistica per garantire a ognuno una vita decorosa”.
Da agosto oltre 600mila occupabili perderanno il Reddito di cittadinanza. Il governo in Manovra ha reso obbligatoria la frequenza di corsi finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro, pena la perdita del sussidio. Ma a oggi di questi corsi nulla si sa.
“Il governo di sicuro sta giocando sulla pelle dei più fragili, ostentando anche un grado di ignoranza abissale nei confronti sia della struttura del mercato del lavoro sia nella composizione della povertà nel nostro Paese. È un bestiario quello a cui assistiamo ogni volta che un esponente di questa maggioranza di governo apre bocca ed esprime giudizi su questo istituto. Ignorano completamente che una parte non piccola di percettori è costituita da working poor, da persone che lavorano e, nonostante lavorino, non raggiungono la soglia minima di sopravvivenza. Non sanno questo, non conoscono la composizione demografica della povertà. Una grande quantità di persone che sono in età formalmente occupabile, perché non arrivano ai 67 anni della pensione, non sono in condizioni di lavorare, vuoi per età avanzata o per invalidità. Ignorano la figura delle famiglie monogenitoriali, spesso composte solo da madre con figli, che non sanno a chi affidare i bambini se dovessero lavorare. E questo per mancanza di asili, di strutture di sostegno che in altri paesi sono il minimo sindacale e in Italia, soprattutto al Sud, non ci sono. Chi governa abbia il pudore di tacere. Se vogliono vessare i più fragili in modo da ottenere il voto dei penultimi, di quelli che temono di naufragare e intendono rivalersi su chi sta sotto, lo facciano ma non presentino questo con la dignità delle politiche sociali”.
Chi sono questi i penultimi?
“La condizione esistenziale e la eterogeneità della galassia della povertà spiega alcune cose, compreso l’autolesionismo di certi tipi di voto. Spesso a strati sociali disagiati, che appartengono a quella piccola borghesia o ex proletariato che è scivolato sul piano inclinato, con spregiudicatezza si offre la possibilità di ottenere una sorta di risarcimento al proprio declassamento selezionando figure al di sotto di loro. E sono i penultimi che se la rifanno sugli ultimi. Ottenendo o pensando di ottenere un autostima che è sordida, misurata sulle sfortune degli altri”.
Il governo appare intenzionato a smontare il decreto Dignità che aveva cercato di arginare i contratti a tempo determinato. Senza dimenticare che la Manovra ha reintrodotto i voucher.
“Questo è un governo che riflette la pessima cultura politica dei suoi esponenti, soprattutto quelli di FdI che hanno nel proprio dna una forma di visione della società e della politica orientata al darwinismo sociale, all’idea che forza sia segno di valore e la debolezza sia segno di colpa. Che sia un bene favorire i più forti e sfavorire i più deboli, che è poi la filosofia del fascismo. Non trasgrediscono in questo le loro origini”.
Lazio e Lombardia sono finite a destra. Dai trasporti alla sanità dobbiamo aspettarci sorprese sul fronte delle privatizzazioni?
“In realtà ce lo dovremmo aspettare da parte di questa parte politica. Ma non è che quella che dovrebbe contrastarla sia un campione della giustizia sociale e della mano pubblica in contrapposizione all’interesse privato. Il Pd, sebbene non in maniera così sgangherata, ha da tempo sposato principi iperliberisti assai simili. Mi ha scandalizzato il giudizio di Enrico Letta sull’operato di questo governo. Ne ha fatto degli apprezzamenti. Con una forma mentale di questo tipo verrebbe da dire che una sconfitta fosse stata cercata quasi”.
Come sta secondo lei l’opposizione oggi in questo Paese?
“Abbiamo un’orribile destra che vince in retromarcia perché comunque vince ottenendo il consenso di un quinto dell’elettorato, ma vince per abbandono del campo da parte degli altri, che non hanno giocato la partita. Una tragedia annunciata e vissuta da coloro che dovrebbero essere le principali vittime come ordinaria amministrazione, come una cosa normale. In queste esternazioni sia del segretario uscente del Pd sia di quello che si ipotizza come entrante, ovvero Stefano Bonaccini, c’è il riconoscimento a un governo di incapaci che fa e disfa le sue stesse politiche, una premier presentata come coerente che in 100 giorni ha fatto 4-5 retromarce qualcuna con tamponamento. Per non parlare delle uscite dei suoi scherani, dal tiro a segno a scuola ai parlamentari che esercitano il loro dovere di ispezione nelle carceri accreditati come complici con la mafia. È tutto incredibile”.