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Armani vicinissimo alla Meloni, Riccardi abbandonato dalla Cgil e le altre pillole del 17 marzo

Armani vicinissimo alla Meloni, Riccardi abbandonato dalla Cgil e le altre pillole del 17 marzo

18/03/2023

da Tag43

Luca Di Carmine

 

I manager di Italgas girano in Land Rover Defender e Maserati Grecale: che ne pensano i sindacati? Giorgio Amani sempre più in feeling con Giorgia Meloni: aperto uno store – pardon, negozio – a Roma. Riccardi snobbato con perfidia dalla platea Cgil. E la Botteri in Francia in età da pensione. Le chicche di Tag43.

Niente da dire, la società va bene: ha comperato la rete del gas in Grecia (che è come vendere frigoriferi agli esquimesi) e grazie a questo i ricavi crescono (+12 per cento) e anche il margine operativo lordo (+7 per cento), oltre che il debito (ha raggiunto i 6 miliardi di euro). Sarà forse per questo che i manager di Italgas hanno iniziato a meritarsi un parco auto aziendale piuttosto atipico: doppia Land Rover Defender per il vertice aziendale e ai manager anche qualche Maserati Grecale. Chissà che cosa ne pensano i sindacati…

Giorgio Armani vicinissimo a Giorgia

Giorgio Armani vicinissimo a Giorgia Meloni, sempre di più. E così il Gruppo Armani ha aperto a Roma il nuovo store A|X Armani Exchange, secondo punto vendita in Italia dopo quello milanese e primo mai realizzato su strada nella Capitale. Proprio a due passi da Palazzo Chigi, dove c’è la Meloni, che veste solo Armani da quando ricopre la carica di premier. La propaganda armaniana sottolinea che, «dotato di due ingressi e sei vetrine contrassegnate dal nome del brand, il negozio si colloca nella centrale via del Corso, all’angolo con via delle Convertite, meta dello shopping e del passeggio della Capitale. Il punto vendita, con la sua posizione strategica in uno dei luoghi di maggior visibilità dell’intero centro storico, appare ben individuabile pur inserendosi nell’architettura di Palazzo Folcari, l’edificio ottocentesco che lo ospita».

Nei due piani si trova di tutto: abbigliamento uomo e donna, e ovviamente gli accessori: calzature, borse, orologi e occhiali. Un negozio ideato «in modo da ridurre l’impatto ambientale, dai materiali alle finiture, dall’illuminazione fino alla scelta di lasciare invariata la struttura interna. Gli elementi in metallo e vetro sono smontabili, riutilizzabili e riciclabili. Il sistema d’illuminazione, con tecnologia Led di ultima generazione, è stato studiato per contenere gli sprechi». Fateci caso, ma Armani non parla mai di «store», ma di «negozio». Così Giorgia è contenta. Ah, la perfida Albione…(si riferisce, in modo particolare, alla spregiudicata politica estera dell'Inghilterra nella prima guerra mondiale).

Botteri in Francia in età da pensione

Ha pianto a lungo per i lacrimogeni, nei collegamenti da Parigi: l’inviata della Rai Giovanna Botteri era vicina alle proteste dei francesi, che lamentano l’allungamento della vita lavorativa. Già, perché Emmanuel Macron, con un blitz, ha “bruciato” il parlamento portando da 62 a 64 anni l’età per andare in pensione. Fatto sta che a viale Mazzini sottolineano che «la Giovanna è fuori quota in Francia, anche con questi due anni in più di lavoro: lei è nata nel 1957, e nel prossimo mese di giugno compirà 66 anni». Però tutti sanno che alla Rai nessuno vuole mollare il posto, fino all’ultimo secondo disponibile. La Francia che dà spazio ai giovani e garantisce un’uscita dal lavoro dignitosa è molto lontana dalla penisola…

Riccardi abbandonato dalla Cgil

Il destino può davvero essere cinico e baro: prendiamo il caso di Andrea Riccardi, “il pretone” della Comunità di Sant’Egidio che ricopre anche il ruolo di presidente della Società Dante Alighieri. Riccardi è andato a Rimini, all’incontro della Cgil, parlando dopo il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Come era inevitabile, la sala si è svuotata dopo l’intervento del premier, lasciando di stucco il mite Andrea. Costernazione da parte della confederazione guidata da Maurizio Landini, anche se alcuni a denti stretti dicono che non sono poi così dispiaciuti di aver lasciato poche persone in sala per il “turbocattolico” Riccardi.

Terna, Paolucci sbuca sempre nei video

Alla fine Massimiliano Paolucci c’è sempre, quando devono intervistare il numero uno di Terna Stefano Donnarumma. Dopo la presentazione del piano strategico, forte di 21 miliardi di euro di investimento, ecco le troupe televisive pronte a registrare il verbo dell’amministratore delegato: come si vede nel servizio che è stato mandato in onda da TgCom24, firmato da Guido Caianiello, ecco Donnarumma che esalta il ruolo dell’azienda. Tante le frasi impegnative dell’incontro romano, per sottolineare che Terna è impegnatissima «per accelerare la transizione energetica, favorire la decarbonizzazione del Paese, ridurre la dipendenza dalle fonti di approvvigionamento estere, rendere il sistema elettrico italiano sempre più sostenibile sotto il profilo ambientale». Ma la ripresa effettuata dopo la cerimonia è troppo “larga” e così si vede su un lato il comunicatore Paolucci che si tira su i pantaloni, anche se a debita distanza. Alla fine è stato immortalato pure lui nel telegiornale targato Mediaset.