25/03/2023
DA Valori
Deutsche Bank ha subito un forte calo in Borsa nella mattinata del 24 marzo. La crisi bancaria sembra sempre più concreta
I timori di un contagio e di un effetto domino sembrano farsi concreti. Dopo i crolli di Silicon Valley Bank negli Stati Uniti, e soprattutto di Credit Suisse in Svizzera, a tremare è un colosso dalle dimensioni ancor più imponenti: una delle banche considerate “troppo grandi per fallire”. Deutsche Bank ha registrato un improvviso crollo in Borsa nella mattinata di oggi, venerdì 24 marzo.
Deutsche Bank trascina al ribasso l’intero sistema bancario
Il titolo è stato segnalato in perdita di oltre il 10% alla metà della mattinata, per arrivare ad un -14% a metà seduta. Un calo che ha trascinato con sé l’intero sistema bancario europeo, con tutti i principali titoli in rosso. A cominciare dalla svizzera UBS, che ha proceduto al salvataggio di Credit Suisse. L’indice bancario Stoxx 600 si è attestato su un -5%.
Contemporaneamente, a salire sono stati i Credit default swap (Cds) a cinque anni sul colosso bancario. Si tratta di strumenti finanziari derivati che permettono ad un investitore di assicurarsi contro il possibile fallimento del soggetto che emette un titolo (ad esempio un’obbligazione corporate). Più la situazione del soggetto in questione si deteriora, dunque, più il prezzo dei Cds aumenta. Quello sui derivati legati a Deutsche Bank è aumentato del 15%, a 208,32 punti base (dopo essere già salito del 25% giovedì).
Aumentano i Cds, derivati che assicurano contro il possibile fallimento di Deutsche Bank
La più grande banca della prima economia europea, insomma, è sotto i riflettori. E forse anche oggetto di spinte speculative che ne acuiscono le difficoltà, provocando panico sui mercati e innescando così la classica crisi di fiducia che si produce in questi casi.
Per ora, né i vertici dell’istituto di credito, né la presidenza della Bundesbank, la banca centrale tedesca, si sono pronunciati. Silenzio anche dall’autorità che regola i mercati finanziari in Germania, la BaFin. A parlare è stato invece il cancelliere Olaf Scholz, che ha tentato di gettare acqua sul fuoco: «Deutsche Bank – ha dichiarato – ha modernizzato profondamente il proprio modello economico. Non è il caso di preoccuparsi di nulla. Il sistema bancario è stabile in Europa».
Per Scholz e Lagarde non c’è da preoccuparsi
A fargli eco è stata la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde: «Il settore è in grado di resistere grazie alle proprie posizioni solide in termini di capitalizzazione e di liquidità. Abbiamo applicato a tutti gli istituti nuove regolamentazioni concordate a livello internazionale dopo la crisi del 2008». Tutto assolutamente sotto controllo, insomma. Così, la Bce sembra voler continuare imperterrita nella risalita dei tassi. Intanto, però, la crisi non sembra accennare a rallentare. E, certamente, gli squali della finanza speculativa osservano con interesse.