30/03/2023
da Il Fatto Quotidiano
Gli occupati a febbraio sono aumentati di 10mila unità rispetto a gennaio. I nuovi dati Istat pubblicati giovedì mostrano però che il saldo deriva da un calo di 6mila unità dei dipendenti, soprattutto a termine, e da un aumento di 16mila degli indipendenti, cioè i lavoratori autonomi. Non solo: la crescita dipende solo dalla componente maschile (+54mila), mentre le donne al lavoro calano di 44mila. Quanto alla suddivisione per fasce di età, mese su mese si registra un aumento di 61mila occupati tra i 25 e i 34 anni e di 27mila tra gli over 50 mentre nelle fascia centrale, 35-49 anni, c’è stata una riduzione di ben 95mila unità.
23,3 milioni. Il tasso di occupazione sale di 0,1 punti su gennaio e di 1,2 punti su febbraio 2022 arrivando al 60,8%. I disoccupati su gennaio sono diminuiti di 12mila unità con un calo di 24mila unità tra le donne e un aumento di 12mila unità tra gli uomini. Il dato è legato all’aumento degli inattivi tra le donne (+63mila) e una riduzione tra gli uomini (-63mila).
Il confronto anno su anno mostra un recupero di 352mila occupati, per effetto di un forte incremento dei dipendenti stabili (+515mila) e di una riduzione dei precari (-143mila). Rispetto a febbraio 2022 gli occupati uomini sono cresciuti di 221mila unità e le donne di 131mila. Per gli indipendenti si è registrato un calo di 20mila unità sull’anno. Confrontando il trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 con quello precedente (settembre-novembre 2022), si registra un incremento del numero di occupati (+0,4%, pari a +99mila unità).
Ancora una volta l’occupazione cresce su base annua soprattutto tra gli over 50 (+360mila unità su febbraio 2022, +4,1%) ma in percentuale sono i giovani tra i 15 e i 24 anni quelli che registrano una performance migliore (+5,9% con 66mila unità in più su febbraio 2022). Tra i 25 e i 34 anni ci sono 122mila occupati in più (+3%) mentre tra i 35 e i 49 anni per effetto della dinamica demografica negativa si registrano 197mila unità in meno (-2,2%).