07/04/2023
da Tag43
Non ci sono soltanto i soldi del Pnrr congelati: nella manovra risultano anche 2,5 miliardi che dovevano essere erogati e invece sono fermi, con i termini già scaduti. Tra questi il bonus carburante, gli aiuti agli enti locali per le bollette, l’assistenza ai minori, le misure per anziani e poveri assoluti. Così la Meloni si è incagliata.
A oggi nel bilancio dello Stato sono accantonati 2,5 miliardi di euro riferiti all’ultima manovra finanziaria che sarebbero dovuti essere già spesi e che invece sono fermi. A certificarlo è il Servizio per la qualità degli atti normativi del Senato che traccia il quadro dell’attuazione della legge di Bilancio 2023, la prima del governo Meloni.
Il governo Meloni non sta brillando in sveltezza
Il valore del provvedimento approvato dal parlamento al fotofinish dopo un iter molto travagliato e a tratti caotico ammonta a 35 miliardi di euro per il triennio 2023-2025, di cui gran parte, circa 21 miliardi, stanziati per interventi contro il caro bollette a favore di famiglie e imprese. Ma, come noto, non basta approvare una legge (che sia quella di Bilancio o altre) per fare in modo che si producano gli effetti concreti previsti dalle norme. Come scritto da Tag43 già qualche settimana fa, il governo Meloni non brilla per speditezza nell’adottare quei provvedimenti, nella maggior parte decreti ministeriali, che appunto attuano le leggi.
Al 31 marzo approvato il 14,5 per cento delle misure attuative
L’ultima manovra conta 903 commi, più qualche articolo sugli stati di previsione dei ministeri, cioè finanziamenti, definanziamenti e rimodulazioni di leggi di spesa. L’intera legge prevede l’emanazione di 145 disposizioni attuative, la maggior parte delle quali (111) decreti ministeriali. Al 31 marzo è stato approvato il 14,5 per cento delle misure attuative, cioè solo 21. Ne restano ancora da adottare 124. Per 35 di queste (il 24 per cento del totale), i termini sono già scaduti, mentre 66 adempimenti sono privi di scadenza (45,5 per cento del totale). Sempre sul totale, sono 63 le misure attuative previste per stanziamenti di risorse per un ammontare complessivo sul triennio 2023-2025 di oltre 7,5 miliardi. A oggi, risorse per poco meno di 2,5 miliardi di euro si riferiscono ad atti con termine di scadenza nel primo trimestre del 2023, non ancora adottati. Al 31 marzo risultano adottate solo 5 misure attuative che erogano risorse finanziarie che consentono l’allocazione di poco più di un miliardo e mezzo di euro sul triennio.
Non erogato il bonus carburante per gli autotrasportatori
Focalizzandosi all’anno in corso, sono stati adottati provvedimenti che liberano 725 milioni, mentre ne rimangono incagliati oltre 3,2 miliardi. Spulciando tra i decreti (con le relative risorse per l’anno in corso) i cui termini di adozione sono già scaduti e che non sono stati ancora adottati, balzano agli occhi i 200 milioni solo per il 2023 del bonus carburante destinati alle imprese di autotrasporto merci. Così come i 400 milioni agli enti locali per far fronte al caro bollette di luce e gas. Ci sono poi 100 milioni – sempre riferiti al solo anno in corso – in pancia al ministero della Cultura. Ancora semaforo rosso per i 15 milioni per la costruzione della linea 4 della metropolitana di Milano.
Assistenza sociale e turismo, soldi non partiti
Fermi anche i 25 milioni per l’attenuazione degli oneri fiscali connessi alla cessione gratuita, da parte di imprese di commercio, di prodotti di consumo al dettaglio, nell’ambito di manifestazioni a premi, di materiale informatico e didattico per le esigenze di istruzione, nonché delle strutture di assistenza sociale in favore dei minori, gestiti da enti pubblici o privati o da enti religiosi. C’è poi il pacchetto turismo, con 30 milioni destinati a migliorare la sicurezza degli impianti di risalita nei comprensori sciistici; 5 milioni per migliorare la competitività dei lavoratori del comparto, facilitando l’inserimento di alti professionisti del settore nel mercato del lavoro; 10 milioni al Fondo piccoli Comuni a vocazione turistica; 5 milioni al Fondo per il turismo sostenibile; 3 milioni per il progetto “Bici in Comune” per favorire la promozione della mobilità ciclistica e il cicloturismo.
Termini scaduti anche per anziani, detenuti e poveri assoluti
Ma l’elenco delle norme i cui termini di adozione sono già scaduti non è finito. Fermi gli 1,5 milioni destinati al sostegno delle imprese della ceramica artistica e del vetro artistico di Murano; 5 milioni alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza che erogano servizi socio-sanitari e socio-assistenziali, in regime semiresidenziale o residenziale, in favore di anziani; 4 milioni destinati ai progetti per il recupero e il reinserimento di detenuti; 3 milioni per il sostegno delle attività di ricerca per il contenimento della diffusione del cosiddetto «mal secco degli agrumi»; 5 milioni per garantire i collegamenti aerei da e per la Sicilia e la Sardegna; 1,5 milioni per l’erogazione di pacchi alimentari nelle città metropolitane ai poveri assoluti. Nel pacchetto sicurezza, fermi 4 milioni per l’installazione di sistemi di sorveglianza e altri 15 destinati sostanzialmente allo stesso scopo.
Gli incapaci al governo