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Le lacrime di Giorgetti sulle pensioni. Altro che Fornero

Le lacrime di Giorgetti sulle pensioni. Altro che Fornero

11/04/2023

da La Notizia

Giulio Cavalli

Il Governo, ha annunciato Giorgetti, correggerà di circa 10 miliardi in tre anni l’andamento della spesa per le pensioni.

Come sempre con la destra al governo torna la stagione dei tagli. Come sempre accade ora un’orda di economisti e di editorialisti si spremerà per spiegarci che è un atto doloroso ma dovuto. È stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a sottolineare la necessità dell’intervento sulle pensioni non minime durante la sua audizione sulle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. Sebbene abbia ammesso di preferire non doverlo fare, ha affermato che l’azione correggerà di circa 10 miliardi in tre anni l’andamento della spesa pensionistica.

Il Governo, ha annunciato Giorgetti, correggerà di circa 10 miliardi in tre anni l’andamento della spesa per le pensioni.   

Giorgetti, vale la pena ricordarlo, è dello stesso partito di Matteo Salvini, quella Lega che in tutta la campagna elettorale ha promesso di voler abolire la legge Fornero per venire incontro ai pensionati. Ora stanno decidendo di mandare gli italiani in pensione più tardi. Come è sempre accaduto, ogni volta che il centrodestra si è ritrovato al governo, a pagare sono stati i dipendenti (pubblici e privati) e i pensionati. Nella stessa liturgia si inseriscono i tagli già annunciati sulla scuola.

L’Italia è quel Paese in cui a parlare di pensioni c’è un ministro che non ha mai lavorato in vita sua, braccio destro del suo capo partito che non ha mai lavorato in vita sua. Mentre i giornali si sono occupati di Flavio Briatore che strillava in coda in autostrada il governo ha promesso un taglio durissimo sulle pensioni, non diverso nella natura da quello che ha causato una rivolta popolare in Francia. Attenti: nel Def non ci sono i soldi per le pensioni ma ci sono per le squadre di calcio.

In compenso Fratelli d’Italia sta preparando una nuova legge a prima firma del senatore Marco Lisei che “dichiara guerra” ai giovani ambientalisti dei collettivi che negli ultimi mesi si sono resi protagonisti di diverse azioni. Fino a 3 anni di carcere per chi “deturpa o imbratta edifici pubblico o di culto ed edifici sottoposti a tutela come beni culturali”. Complimenti, vi hanno fottuto. Ancora.