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Il Def non convince i sindacati, ma piace a Confindustria

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17/04/2023

da La Notizia

Redazione

Per Cgil, Cisl e Uil, il Def "non è adeguato". Mancano risorse e "risposte strutturali". Bombardieri rilancia la mobilitazione unitaria.

“Il Def non è adeguato alla fase che sta attraversando il Paese”. È quanto ha detto la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, in audizione sul Documento di Economia e Finanza alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Per Cgil,Cisl e Uil, il Def "non è adeguato". Mancano risorse e "risposte strutturali". Bombardieri rilancia la mobilitazione unitaria.

“L’unico intervento di politica economica – aggiunge -, minimo, a sostegno della domanda è la riduzione del cuneo fiscale. Mancano risposte strutturali per limitare i prezzi, sostenere i redditi da lavoro e pensione anche attraverso la via fiscale e per sostenere la coesione sociale attraverso politiche per l’inclusione”. La Cgil critica anche sulle pensioni, “il superamento della legge Fornero”, sottolinea Fracassi, “è rimandato per l’ennesima volta. Non ci sono risorse. Il nostro giudizio non può che essere negativo”.

Bombardieri rilancia la mobilitazione unitaria

Rilancia la mobilitazione unitaria il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, e lo fa in occasione del Consiglio confederale della Uil Abruzzo, riunito oggi a L’Aquila proprio sui temi legati al Def e al territorio. “Abbiamo avviato un percorso di mobilitazione unitaria – ha detto Bombardieri – con iniziative a Bologna, Milano e Napoli, per richiamare il Governo al rispetto degli impegni assunti durante la campagna elettorale”.

 

“Nel Def – ha detto ancora il segretario generale della Uil – non ci sono le risposte che attendevamo. I lavoratori dipendenti e i pensionati continuano a subire una perdita del loro potere d’acquisto a causa di un’inflazione che, ormai da due anni a questa parte, si aggira intorno al 10%. L’intervento sul cuneo fiscale è insufficiente. Il Governo deve fare di più anche detassando gli aumenti contrattuali di primo e secondo livello e non dando agevolazioni alle imprese che non rinnovano i contratti”.

 

“Sulla salute e sicurezza – aggiunge Borbardieri parlando sempre del Def -, poi, nulla si è mosso: anche oggi, c’è stato l’ennesimo infortunio mortale e però si continuano a non fare le scelte necessarie a conseguire l’obiettivo di zero morti sul lavoro. Inoltre, mancano i provvedimenti attesi sulle pensioni, a cominciare dal ripristino delle originarie condizioni per Opzione donna e dalle decisioni per le future pensioni dei giovani”.

“Andremo in piazza per ricordare che c'è un paese che soffre e per chiedere che sia restituita centralità e dignità al lavoro"

Secondo la Uil, infine, nel Def “non ci sono risposte per la sanità pubblica: molte strutture rischiano di chiudere, un fatto inaccettabile dopo quel che è accaduto con la pandemia”. “Andremo in piazza, dunque per ricordare che c’è un Paese che soffre e per chiedere che sia restituita centralità e dignità al lavoro” conclude Bombardieri.

 

Il Def, ha detto, invece, il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, “ci sembra un documento troppo difensivo, che non aiuta a far agganciare al Paese la sfida della ripartenza, mentre ci saremmo aspettati, vista l’attuale congiuntura, una spinta più decisa ed espansiva utile a un recupero maggiore della crescita”.

 

Per la Cisl c’è il rischio che la riforma delle pensioni “sia spostata in avanti nel tempo e su questo – dice – chiediamo chiarezza in quanto tale eventualità diverge dalle nostre aspettative” e la necessità di risorse adeguate per il rinnovo dei contratti pubblici. La Cisl, nel documento consegnato, ribadisce quindi come “solo con un grande Patto sociale è possibile affrontare l’insieme di questi problemi che non potranno prescindere dal rafforzamento del confronto, che purtroppo in questi mesi si è andato a indebolire”.

Confindustria: “Bene taglio cuneo ma serve di più”

“Confindustria valuta positivamente la destinazione dei 3 miliardi quest’anno al taglio dei contributi sociali per i lavoratori dipendenti a basso reddito, anche se si tratta di un ammontare esiguo che dovrebbe essere integrato con altre risorse da recuperare attraverso un’attenta revisione della spesa” afferma il direttore del Centro Studi di Confindustria, Alessandro Fontana, nel corso della sua audizione di fronte alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato sul Def.

 

“Questo intervento porta – prosegue – a 7,2 le risorse complessive destinate al taglio del cuneo, sommando i 4,2 miliardi già stanziati con la Legge di bilancio 2023, che potrebbero far scendere il cuneo per i redditi sotto i 25 mila euro di circa 4 punti percentuali. Bene anche la destinazione dei 4 miliardi sul 2024 al Fondo per la riduzione della pressione fiscale”.