18/04/2023
da La Notizia
L’Italia ripudia la guerra, ma non gli affari su di essa. Il governo ieri ha tolto il blocco alla vendita di armi agli Emirati arabi.
L’Italia ripudia la guerra, ma non gli affari su di essa. Si staranno girando nelle tombe i nostri padri costituenti, che pensavano di averle viste tutte quando scrissero la Carta, dopo un ventennio di regime fascista e un conflitto che aveva dilaniato il mondo. Eppure specificarono bene il loro intento, non potendo però immaginare che l’Italia avrebbe avuto un giorno un governo di destra-destra, con i carri armati che attraversano le nostre stazioni diretti in Ucraina, in una nuova apocalisse alle porte dell’Europa.
Così ieri sera non ha meravigliato la decisione del Consiglio dei ministri di togliere il blocco alla vendita di armi agli Emirati arabi. Il divieto era stato messo dal governo Conte II per non dare man forte a un Paese che insieme a una coalizione di monarchie del Golfo stava massacrando i civili nello Yamen. Ma Abu Dhabi, al pari dell’Arabia Saudita dell’amico di Renzi, Bin Salman, o del Qatar delle mazzette al Parlamento europeo, ha dalla sua un argomento convincente: i petrodollari.
E ora che la diplomazia sta facendo i primi passi in Yemen, ecco che subito torniamo a vendere il nostro materiale bellico. E pazienza se una pace instabile ha bisogno per rafforzarsi di veder disarmare i contendenti, esattamente come la guerra aperta tra Kiev e Mosca. Purtroppo, Meloni fa rima con cannoni, e il suo ministro della Difesa, Crosetto, con elmetto. Continuino dunque con le loro politiche e i loro affari, ma per favore ci risparmino le supercazzole sulla Pace. Questa parola detta da loro non vuol dire niente.