02/05/2023
Riprendiamo l'articolo
da La Notizia
Alla Camera è iniziata la discussione sul decreto Ponte sullo Stretto. Ma Governo e maggioranza sono partiti già male
“Sul decreto legge del Ponte sullo Stretto il governo è partito subito mettendo in chiaro una cosa: il progetto va portato avanti ad ogni costo e in barba a ogni minimo accorgimento per scongiurare corruzione. Storture procedurali e mangiatoie varie”. È quanto ha detto il il vicecapogruppo M5s alla Camera, Agostino Santillo, a proposito della discussione cominciata oggi alla Camera sul decreto relativo al Ponte sullo Stretto.
Il Governo tira dritto sul ponte di Messina che rischia di diventare il nuovo eldorado delle mafie
“Non sono infatti per nulle chiare le modalità con cui si procederà all’attribuzione delle funzioni di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, in capo al ministero delle Infrastrutture. Dopo un confronto con Anac avevamo proposto un emendamento che riportasse la società concessionaria, vale a dire la Stretto di Messina spa, nei binari dei vari adempimenti previsti dalla legge nazionale anticorruzione”.
“Ci troviamo di fronte a un'opera dai costi stratosferici e la cui utilitàè ancora da supportare con ulteriori riflessioni e studi ”
“Purtroppo l’esecutivo – ha aggiunto Santillo – ha deciso di partire subito all’insegna del menefreghismo e della sciatteria, a dimostrazione di come si stia portando avanti un decreto legato a un’idea del Ponte funzionale esclusivamente alla rivedibile propaganda di Salvini e soci. Ribadiamo un concetto: al di là dei giudizi sul Ponte in sé, qui ci troviamo di fronte a un’opera dai costi stratosferici e la cui utilità è ancora tutta da supportare con ulteriori riflessioni e studi. Il governo va avanti a testa bassa e pone già le basi per eliminare ogni paletto sui controlli. Se il buongiorno si vede dal mattino, questo mattino sullo Stretto di Messina non preannuncia nulla di buono”.
“Il progetto del ponte sullo stretto apre una serie di riflessioni che non possono essere affrontate in termini propagandistici dal Governo ”
“Oltre ad avere una previsione di costo elevatissima – afferma in una nota la deputata del M5S e vicepresidente in Commissione Ambiente, Patty L’Abbate -, che oltretutto non andrebbe a ripagarsi con il traffico stimato, il progetto del Ponte sullo Stretto apre a tutta una serie di riflessioni sulla sua effettiva realizzabilità, che non possono essere affrontate in termini propagandistici dal Governo. Si tratterebbe infatti di costruire, in una delle aree a più alto elevato rischio sismico del Mediterraneo, un ponte sospeso, ad unica campata di 3,3 km di lunghezza a doppio impalcato stradale e ferroviario, sorretto da torri di circa 400 metri di altezza, quando, allo stato attuale delle conoscenze tecniche, il ponte più lungo esistente al mondo con queste caratteristiche è quello del Minami Bisan-Seto in Giappone, che arriva a una lunghezza di 1.118 metri”.
“Oltre alle gravi carenze tecniche – aggiunge L’Abbate -, rilevate già dalla Commissione Valutazione Impatto Ambientale, il progetto va ad incidere su un’area ampiamente vincolata per gli straordinari valori paesaggistici e severamente tutelata dall’Unione Europea. Procedere col metodo del Governo nel volere un’opera che costa e che potrebbe comportare ulteriori costi, per via del danno ambientale al fragile ecosistema dello stretto di Messina, è un azzardo. Se di quest’opera si parla da 50 anni e non si è mai trovato la quadra, un motivo ci sarà”.
Tutti gli elementi presentati sono stati spinti al mittente
“A prescindere dai rilievi e dalle opinioni sull’opera Ponte sullo Stretto in sé – affermano i deputati M5S Ilaria Fontana e Antonino Iaria, capigruppo rispettivamente in commissione Infrastrutture-Ambiente e Trasporti -, riteniamo che il governo e la maggioranza siano partiti decisamente con il piede sbagliato nell’affrontare l’iter del decreto. Tutti gli emendamenti presentati allo stato attuale sono stati respinti al mittente, tra cui il nostro che prevedeva un coinvolgimento fattivo dei comuni di Messina e Villa San Giovanni nella società ‘Stretto di Messina Spa’”.
M5S: “Un'opera del genere non è un giochino, ma a leggere il provvedimento del Governo sembra che per Salvini lo sia”
“Riteniamo – affermano ancora i parlamentari M5S – che a questi comuni vada data la possibilità di avere interlocuzioni più costanti e trasparenti con il governo per poter programmare e approntare i rispettivi piani urbanistici e di sviluppo territoriale e ambientale, al di là che il Progetto del Ponte venga portato avanti o meno. Come al solito, quando c’è da ‘stringere’ su un dossier dal governo vediamo tanta demagogia e zero serietà. Un’opera del genere, ammesso che sia davvero ciò che davvero serve a questi territori, non è un giochino, ma a leggere il provvedimento del governo sembra che per Salvini lo sia”.
“Inopinatamente, sono stati bocciati tutti i nostri emendamenti con cui si prevedeva l’ingresso dei sindaci pro-tempore di Messina e Villa San Giovanni nel cda della Società Stretto di Messina spa, nonché quelli che prevedevano la gratuità delle cariche fino al concreto inizio dei lavori dell’opera al fine di evitare l’elargizione di prebende” ha detto, invece, il capogruppo del Pd in commissione Trasporti, Anthony Barbagallo, a margine dell’avvio dell’esame del decreto Salvini sul Ponte sullo Stratto. “La commissione ha invece approvato l’emendamento 1.39 – primo firmatario Barbagallo – che prevede un tetto di spesa alle indennità dei 9 componenti del comitato scientifico”.