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Galassia Santanchè, ora Ki Group non ridà 2,7 milioni di prestiti Covid

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Abbiamo voluto far conoscere ai nostri lettori chi è la Ministra Daniela Santanché . 

Ki Group Srl, società partecipata indirettamente dal ministro Daniela Santanchè, non intende rimborsare 2,7 milioni di prestito Covid ricevuti dallo Stato. Se nelle scorse settimane si era appreso che, per evitare il fallimento e l’accusa di bancarotta per Daniela Santanchè, la sua disastrata ex società editoriale Visibilia ha chiesto uno sconto di un terzo del debito col Fisco e la sua rateizzazione in 10 anni, oggi emerge che il 12 maggio scorso un’altra società della collassata galassia Canio Mazzaro – Santanchè, Ki Group Srl che si occupa di biologico, ha avanzato al Tribunale di Milano una proposta di concordato semplificato che fa carta straccia dei 2,7 milioni di contributi pubblici ottenuti come prestito Covid da Invitalia, dunque dallo Stato, tramite il Fondo Patrimonio Pmi. Soldi per pagare durante la pandemia fornitori e dipendenti, su cui l’opposizione chiede conto alla senatrice di FdI.

AL TRIBUNALE DI MILANO La Srl di cui la ministra è stata amministratore delegato vuole restituire in 10 anni, ma non quelli ricevuti da Invitalia

Lo si legge nel ricorso presentato al Tribunale civile di Milano. Se per Visibilia il benestare allo “sconto” lo deve dare l’Agenzia delle Entrate, amministrazione che dipende dal Tesoro guidato dal collega Giancarlo Giorgetti (condizione già di per sé politicamente imbarazzante), ora si raddoppia. Non rimborsare il prestito ottenuto da Ki Group colpisce direttamente lo Stato, perché Invitalia è del ministero delle Imprese guidato da Adolfo Urso. L’imbarazzo triplica poi se si considera la questione delicatissima, anche penalmente, delle certificazioni sulla Cassa Covid di Visibilia Editore, all’epoca in cui la Santanchè ne deteneva il 48,6%. Vicenda al centro dell’ordine del giorno della dem Gribaudo che ha mandato nel pallino la maggioranza, mostrando che la difesa della ministra non è poi così granitica tra i colleghi. Ragion per cui il 5 luglio “Dani” riferirà sì in aula, ma senza domande.

Il ricorso con il piano di liquidazione dei creditori di Ki Group Srl deriva dallo stop alla procedura negoziata tentata fino a marzo scorso che – si legge – “non ha prodotto i risultati sperati”, mentre il realizzo degli attivi indicati nel piano procede a rilento. Nulla da fare insomma, i debiti restano. Nel frattempo le procedure concorsuali sono sospese. Ed ecco il nuovo tentativo di salvataggio, la proposta di concordato semplificato firmata dallo studio legale Lca di Milano che fa leva sul pagamento dei lavoratori dell’azienda al 100%. Il piano prevede tra l’altro che Bioera, altra società quotata del biologico che ha visto la Santanchè consigliera sino a settembre 2021 in tandem con l’ex compagno Canio Giovanni Mazzaro (il cui figlio Michele Mario Mazzaro è azionista indiretto di Ki Group Srl nonché creditore di Bioera) rilevi marchi, partecipazioni per 1,5 milioni più un immobile sotto ipoteca da 1,1 milioni a Perugia: in tutto dovrebbe iniettare in Ki Group Srl 2,9 milioni. Con quei fondi Ki Srl avanza la sua proposta al Tribunale: il piano prevede il soddisfacimento parziale, nella misura del 28%, dei crediti bancari garantiti all’80% dallo Stato, tramite il Medio Credito Centrale.

E i fondi pubblici per il Covid? Quelli non saranno restituiti, zero. Lo si legge a pagina 21: “Non è previsto alcun soddisfacimento per i crediti postergati. Tale è da qualificarsi Invitalia, relativamente al prestito obbligazionario ai sensi del decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il ministro dello Sviluppo economico per un importo complessivo di 2,7 milioni”. Fondi ricevuti il 18 marzo 2021: all’epoca Ki Group Srl era partecipata al 5% da Immobiliare Dani Srl, società amministrata e posseduta al 95% dalla Santanchè, che era anche presidente di Bioera, azionista di controllo di Ki Group Holding.

Salvatore Sanzo, legale di Ki Group Srl che ha firmato la proposta di concordato, spiega al Fatto che “le notizie sulle procedure concorsuali sono (o almeno dovrebbero essere) riservate, sino a che non ne venga consentita la divulgazione dal tribunale. Mi attengo a questa regola”. Alla domanda se Ki Group Srl non intende rimborsare i 2,7 milioni a Invitalia, Sanzo risponde “scrivete pure quel che ritenete”.

02/07/2023

Abbiamo ripreso l'articolo 

da Il Fatto Quotidiano

di Nicola Borzi e Thomas Mackinson