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NO LA SANITÀ TOSCANA AI PRIVATI : CGIL APRE VERTENZA REGIONALE, IL 27 GIUGNO MANIFESTAZIONE A FIRENZE

23.06.2017
L'indesiderato

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Il 27 giugno la Cgil Toscana scende in piazza a Firenze per “una sanità pubblica, universale ed equa.”
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Sono attese migliaia di persone da tutta la Toscana.
L'accorpamento che c'è stato di tre mega ASL secondo la CGIL è stata una buona idea. Mauro Fuso, della segretaria Regionale CGIL afferma che è mancata l'integrazione con i territori e vanno date delle risposte opportune alle cure intermedie, inoltre la sanità toscana è un eccellenza ma ci sono scricchiolii e si sta andando verso la privatizzazione.
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La Cgil Toscana apre una vertenza regionale sulla sanità, scenderà in piazza a Firenze martedì 27 giugno davanti alla sede della Regione dalle 17 alle 19: una manifestazione per una sanità pubblica universale ed equa, contro la strisciante privatizzazione, per una Toscana in buona salute.
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Secondo Mauro Fuso, “la sanità toscana è un’eccellenza, ma si vuole mettere in evidenza che per migliorare la situazione attuale, contraddistinta da “uno scivolamento lento verso la privatizzazione, dovuto anche alla carenza di risorse nazionale, quello che manca nella riorganizzazione generale è la risposta del territorio insufficiente”.
La CGIL punta l'attenzione contro i piani regionali delle cosiddette Case della Salute che alla fine del 2015 dovevano essere 120 mentre quelle realizzate sono solo 52, queste avrebbero una funzione importantissima nel collegamento tra ospedali e territorio, con poliambulatori di medicina generale e alcuni specialisti.
Inoltre c'e la questione degli ospedali periferici e fa alcuni esempi, quello su l'Isola d'Elba dove il presidio sanitario è inadeguato; l'Ospedale Versilia inaugurato 15 anni fa è stato gradualmente svuotato, inoltre a San Marcello Pistoiese con la soppressione del pronto soccorso con il rischio che i soccorsi non siano tempestivi.
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Dal 2010 al 2014 la spesa sanitaria pubblica regionale è scesa del 3%; dal 2012 al 2015 i posti letto ordinari solo calati di 658 unità (sono 12.222 in totale). In termini di liste d’attesa sulla diagnostica, i tempi rimangono simili fra 2013 e 2015, col 14% circa delle prestazioni disponibili in oltre 30 giorni, ma lo è anche più del 42% delle prestazioni per la specialistica.
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Mentre resta invariato il numero dei dipendenti del settore sanitario è aumentato lo stress degli stessi negli ospedali perché l'attività si concentra nelle fasi operatorie e poi si tende a mandare a casa subito i pazienti.
Nel mirino ci sono tagli nei piccoli ospedali e l'affidamento a terzi dei servizi sanitari e per questo la CGIL apre la vertenza a livello regionale