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Fantozzi e Ferrero:.«Primo risultato delle proteste contro l’arroganza del governo».
Roberta Fantozzi, Paolo Ferrero
Pubblicato il 3 mar 2016
L’indignazione sollevata dal decreto del governo sui mutui ha ottenuto il risultato di modificarne alcune parti, smentendo di fatto la motivazione per cui il provvedimento sarebbe stato obbligato dal recepimento della direttiva UE.
Andrà visto il testo ma l’allungamento da 7 a 18 rate di mutuo non pagato prima che le banche possano entrare in possesso delle case e l’eliminazione della possibilità di inserire la clausola per i mutui già stipulati, se confermate, sono frutto del clamore e del contrasto al provvedimento vergognoso che il governo si disponeva ad applicare.
Resta tuttavia il potere di ricatto della banca per la possibilità di inserire alla stipula del mutuo la clausola in una situazione in cui è evidente l’asimmetria di poteri tra le banche e i cittadini, con l’eliminazione del ruolo di garanzia dei tribunali. Un pasticciaccio in cui il governo fa una parziale retromarcia e su cui è necessario che si mantenga la massima attenzione e iniziativa