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Eurostat demolisce il racconto di Meloni: l’Italia è crollata, altro che crescita più alta in Ue

Eurostat demolisce il racconto di Meloni: l’Italia è crollata, altro che crescita più alta in Ue

I dati Eurostat sulla crescita in Ue demoliscono il racconto di Meloni: altro che Pil da record, l'Italia è fanalino di coda.

La crescita record in Italia è solo un lontano ricordo. Il Pil più alto degli altri grandi Paesi dell’eurozona, più volte festeggiato da Giorgia Meloni come grande traguardo raggiunto dall’Italia, è stato completamente archiviato. La crescita in Italia non esiste più e i dati del resto d’Europa mostrano una situazione non positiva, ma di certo migliore rispetto a quella di Roma. 

Il Pil dell’eurozona nel secondo trimestre è stato in crescita dello 0,1%, stando ai dati Eurostat, con cui vengono riviste al ribasso le stime flash di metà agosto (quando si prevedeva una crescita dello 0,3%). In Italia il calo nel secondo trimestre è dello 0,4%, peggiore dello 0,3% delle stime flash. L’eurozona viene da una crescita nel primo trimestre dello 0,1%, con l’Italia a fare da traino (+0,6%). Oggi le cose sono ben diverse.

Anche sul fronte dell’occupazione l’aumento in Europa è contenuto: +0,2% nell’area euro e +0,1% nell’Ue rispetto al trimestre precedente. Nel primo trimestre l’occupazione era aumentato dello 0,5% nell’area euro e dello 0,4% in Ue. In Italia, invece, nel secondo trimestre l’occupazione scende dello 0,1%, dopo il +0,8% del primo trimestre. 

EUROSTAT SMONTA MELONI: FINITA LA CRESCITA ITALIANA

La crescita più alta si è registrata, nel secondo trimestre, in Lituania (+2,9%), seguita da Slovenia (+1,4%) e Grecia (+1,3%). I dati peggiori sono quelli osservati in Polonia (-2,2%), Svezia (-0,8%) e Austria (-0,7%). 

L’Italia fa molto peggio degli altri big europei: la Germania è ferma, con crescita stabile allo 0%. La Francia cresce dello 0,5%, la Spagna dello 0,4% e i Paesi Bassi sono invece in calo dello 0,3%. 

Per quanto riguarda l’occupazione, gli aumenti più consistenti si registrano in Lituania, Malta e Portogallo (+1,3%). Il calo peggiore si ha invece in Estonia (-1,5%), con dati molto negativi anche in Romania (-0,8%). Anche sull’occupazione l’Italia (-0,1%) va peggio dei big europei: Germania allo 0%, così come la Spagna, mentre in Francia l’aumento è dello 0,3%. 

L’ITALIA TRA LE PEGGIORI IN UE: ALTRO CHE CRESCITA PIÙ ELEVATA

Solo pochi mesi fa, prima dell’estate, Meloni si vantava di una crescita italiana record, ritenendo che il merito di dati sul Pil migliori che nel resto delle grandi economie europee fosse del suo governo. Ma le ricette delle destre iniziano ora a far sentire i loro effetti e la crescita è crollata ben più di quanto non sia avvenuto nel resto d’Europa, come mostra Eurostat. 

Nel secondo trimestre solamente tre Paesi Ue hanno fatto peggio dell’Italia: Austria (-0,7%), Svezia (-0,8%) e Polonia (-2,2%). Cipro, con lo 0,4% di contrazione, è alla pari con l’Italia. Roma è tornata fanalino di coda nell’Unione, con dati che ci riportano al pre-pandemia, quando la crescita italiana era la più bassa tra i big. Oggi, dopo soli pochi mesi di governo Meloni, i risultati sono gli stessi e persino una Germania in evidente crisi fa molto meno peggio di noi. Per non parlare di dati di chi, come Francia e Spagna, fa segnare una crescita costante e molto lontana dalla nostra contrazione. 

08/09/2023

da La Notizia

di Stefano Rizzuti