ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

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Via Almirante, Grosseto, 2023

Via Almirante, Grosseto, 2023

Grazie alla prefetta Paola Berardino, incidentalmente moglie del ministro Piantedosi,, la città toscana è diventata il primo capoluogo in Italia con una via intitolata al fascista Giorgio Almirante, Fucilatore  di Partigiani.

   Basta con il revisionismo su Almirante: razzista, fucilatore e  collaborazionista dei nazisti - Kulturjam

A Grosseto il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna è riuscito a realizzare il sogno del leader locale di Fratelli d’Italia Fabrizio Rossi, ora deputato: diventare il primo capoluogo in Italia con una via intitolata al fascista Giorgio Almirante, colui che in prima persona nella promozione o nel sostegno alla violenza squadrista. Prima della Liberazione, sostenne apertamente tesi razziste e antisemite sul periodico “La difesa della razza”. Firmò inoltre personalmente, nel 1944 quale dirigente della Repubblica Sociale, regime fantoccio al servizio degli occupanti tedeschi, un duro provvedimento collaborazionista con i nazisti, attraverso il quale gli “sbandati” venivano espressamente minacciati e perseguiti con la morte. Un uomo che dopo la Liberazione non condannò mai il fascismo, facendo persino pervenire aiuti all’estero al terrorista Carlo Cicuttini, autore della strage di Peteano, nella quale tre carabinieri rimasero uccisi.

Per farlo il sindaco ha lasciato per mesi alcuni suoi concittadini in una strada senza nome (mentre infiammava lo scontro politico): quelli non potevano ricevere la posta e scaricare rifiuti e in più hanno ricevuto l’avviso di pagamento dell’Imu non potendo avere residenza in abitazioni che risultavano quindi seconde case. 

La nuova circolare interpretativa del Ministero arrivata a giugno (che sembra tagliata su misura per Grosseto) ha dato il via libera. La firma è arrivata qualche giorno fa dalla prefetta Paola Berardino, incidentalmente moglie del ministro all’Interno Matteo Piantedosi. 

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La prefetta di Grosseto ha dato il nulla osta all’intitolazione di una via cittadina ad Almirante e la conseguente (ipocrita, paradossale e antistorica) intitolazione a via Berlinguer, vie che si dirameranno dal viale a cui sarà attribuito il patetico nome di via della Conciliazione! In nome di una fantomatica pacificazione nazionale si vogliono mettere sullo stesso piano vittime e carnefici,  chi ha praticato l'ideologia fascista ( vietata dalla Costituzione) e chi invece l'ha combattuta. A niente sono valse proteste, contestazioni, prese di posizione da parte dell’opinione pubblica nei confronti del sindaco e della sua giunta che incuranti di tutto ciò hanno continuato il proprio percorso costellato dall’arroganza che deriva dalla non conoscenza della storia.  Giorgio Almirante è stato segretario della giunta esecutiva del Movimento Sociale italiano, già redattore capo di ‘Il Tevere’ e della rivista fascista ‘"Difesa della razza" , capo Gabinetto del ministero della cultura popolare della pseudo Repubblica di Salò, è stato deferito alla Commissione Provinciale per il confino quale elemento pericoloso all'esercizio delle libertà democratiche, non solo per l'acceso fanatismo fascista dimostrato sotto il passato regime e particolarmente in periodo repubblichino, ma più ancora per le  manifestazioni politiche di esaltazione dell'infausto ventennio fascista e di propaganda di principi sovvertitori delle istituzioni democratiche. È quanto stava scritto in una nota del 1947  della questura di Roma. Adesso dopo decenni, un simile soggetto invece merita intitolazione di strade, come deciso dalla giunta comunale di Grosseto. E come non ricordare, tra i trascorsi di Almirante  quel manifesto del 17 maggio 1944 con il quale si condannavano alla fucilazione alla schiena gli “sbandati”. 

In tutti questi mesi non si contano le proteste e le azioni messe in campo dall’opinione pubblica cittadina che ha visto noi di Rifondazione insieme alle altre forze antifasciste al centro di tutta questa vicenda. Il sindaco è stato legittimamente contestato in più occasioni: una figura istituzionale dovrebbe quanto meno essere a conoscenza di ciò che sta scritto nella Costituzione sulla quale ha prestato giuramento.

Di fronte ad un primo cittadino di questo tipo riponevamo la speranza che almeno la prefetta non desse il proprio avallo a questa decisione che fa a cazzotti con la democrazia, con la storia e con il buon senso e invece non è così. Non si può tacere rispetto a questa decisione che rappresenta un'offesa per i tanti giovani, partigiani, militari, donne, che si sono sacrificati e hanno perso la vita nella Resistenza per una battaglia di libertà. I tentativi in atto di sdoganare il fascismo  vanno fermati, non ci arrenderemo e continueremo a denunciare azioni di questo tipo che sono in contrasto con la nostra Costituzione.

Stefania Amarugi
Seg.prov. Prc Grosseto
Rita Scapinelli
Resp. Nazionale Antifascismo Prc