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Slovacchia, vince Fico e si incrina il blocco Ue-Nato sull’Ucraina

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Robert Fico era già stato primo ministro due volte in passato, e in campagna elettorale aveva promesso che il paese non invierà più armi in Ucraina. Vittoria netta ma senza maggioranza parlamentare assoluta e obbligo di alleanze a moderare le durissime promesse elettorali.

Vince lo stop alla guerra vicina

Il partito populista di ispirazione socialista ‘Smer’, ha vinto le elezioni in Slovacchia con il 23,4% dei voti seguito da ‘Slovacchia Progressista’, partito liberale e centrista arrivato al 17%. Il partito vincitore è guidato da Robert Fico, già primo ministro tra il 2006 e il 2010 e tra il 2012 e il 2018. Da allora Fico ha molto ammorbidito le sue posizioni sulla Russia, tanto che una sua nuova nomina a primo ministro viene vista con un certo timore dalle istituzioni dell’Unione Europea e dai paesi europei più impegnati a sostenere l’Ucraina.

Governo di coalizione

Già nelle prossime ore inizieranno le trattative per la formazione del governo. Chi vince le elezioni in Slovacchia ha il diritto di provare formare un governo. In parlamento, composto da 150 seggi, Fico potrebbe ricevere il sostegno di HLAS, una specie di versione di Smer più moderata fondata dall’ex primo ministro Peter Pellegrini. HLAS è arrivato terzo con il 15% dei voti.

Possibili alleanze verso cosa?

Dopo la proclamazione dei risultati, Pellegrini ha detto che si aspetta di ricevere un’offerta da Fico e che nulla impedisce la nascita di una coalizione anche se «la presenza di due ex primi ministri nello stesso governo non è una soluzione ottimale». Un altro potenziale alleato per Fico potrebbe essere il Partito nazionale slovacco (SNS), che ha ottenuto il 5,7% di consensi. Sulla base dei risultati elettorali, i tre partiti controllerebbero 81 seggi nella legislatura, sufficienti con una maggioranza di sei seggi.

Contro la politica Ue-Nato sull’Ucraina

Durante la campagna elettorale Fico aveva promesso di smettere di inviare armi in Ucraina, di bloccare la potenziale adesione dell’Ucraina alla NATO e di opporsi alle sanzioni contro la Russia. Al momento l’unico paese dell’Unione Europea esplicitamente ostile a sostenere l’Ucraina con armi, sussidi e legittimazione politica è l’Ungheria, guidata dal primo ministro semi-autoritario Viktor Orbán. La vittoria di Fico ha come conseguenza immediata, la creazione di un blocco anti-ucraino nelle istituzioni europee.

Politica fotocopia Nato, sino ad oggi, dove però, tutte le decisioni più importanti sulla politica estera fra cui l’approvazione di nuove sanzioni  a Mosca vengono prese all’unanimità dai paesi membri.

Svolta tra Ucraina e Russia

Svolta notevole, perché fin dall’inizio della guerra il governo guidato dal populista di destra Eduard Heger la Slovacchia aveva preso posizioni molto schiarate a favore dell’Ucraina. Nell’aprile del 2022  era stata il primo paese a donare sistemi di difesa aerea all’esercito ucraino. La Slovacchia ancora alla Repubblica Ceca nella Cecoslovacchia, era parte del Patto di Varsavia, l’alleanza militare dei paesi allineati all’Unione Sovietica. Da allora i rapporti con la Russia sono rimasti piuttosto forti.

Durante la campagna elettorale, Fico, ha elogiato l’Unione Sovietica per aver liberato le terre ceche e slovacche dalla Germania nazista. «Ci hanno liberato, dovremmo mostrare un po’ di rispetto», ha detto. «Dobbiamo dire al mondo intero che la libertà viene dall’est, la guerra viene sempre dall’ovest».

‘La prima vittoria politica europea di Putin’

Per una parte della stampa occidentale, questa sarebbe «la prima vittoria politica in Europa di Putin dopo l’invasione dell’Ucraina», con Fico prima che ‘filo russo’, euroscettico e anti atlantista, con molti più consensi di quanto ufficialmente piacerebbe. Ma rilievo politico ancora poco affrontato, d’ora in avanti sia la destra europea con Viktor Orbán, sia la sinistra dell’Unione europea, avranno al loro interno un leader esplicitamente contrario al sostegno senza limiti all’Ucraina aggredita.

La grande preoccupazione riguarda la promessa fatta da Fico di non inviare nemmeno una munizione in Ucraina. Ma è anche vero che Bratislava aveva già consegnato tutto ciò che aveva dal punto di vista militare.

Stop al passaggio di armamenti altrui

Fico vuole anche chiudere il passaggio sul suo territorio alle forniture militari dirette all’Ucraina, e questo dal punto di vista logistico è più grave. Le minacciate ritorsioni statunitensi più che Ue?  Da qui alle presidenziali, 2024 la politica estera Usa sul fronte ucraino ha ben altri problemi di fronte.

01/10/2023

da Remocontro

rem