Dopo soli tre mesi, cade il governo Barnier su una mozione presentata dalla sinistra e votata dall’iltra destra di Le Pen. Obiettivo della “censura” il presidente Macron, che spera di nominare il prossimo premier in 24 ore. La prima «sfiducia» in 60 anni, a colpire politicamente al presidente Macron, che si era rifiutato di riconoscere il risultato delle elezioni anticipate a sinistra, ha aperto la strada a Le Pen, e si ritrova senza bilancio in una crisi al buio.
L’offensiva scatenata nel nord della Siria dalle milizie jihadiste guidate dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham, l’ex Fronte al-Nusra nella rete di al-Qaeda, finora sostenute dalla Turchia nella provincia di Idlib, non è solo un conflitto regionale, avverte Analisi Difesa. Per i molti protagonisti in campo, ma soprattutto per chi e cosa c’è dietro molti di loro.
«Quasi guerra mondiale» denuncia Michele Giorgio. Raid russi su Idlib, centinaia di morti negli scontri, civili in fuga. E il conflitto si estende: anche le forze curde contro Damasco, supportate da jet Usa o israeliani.
Un tentato golpe fallito. Prima l’annuncio a sorpresa del presidente sudcoreano Yoon che aveva proclamato la legge marziale, costretto a revocarla dall’Assemblea nazionale che nonostante la minaccia delle forze armate ha bocciato il provvedimento e mentre la popolazione si riversava a protestare in piazza. Stamane all’alba lo stesso Yoon aveva annunciato in un messaggio televisivo che avrebbe tolto lo stato d’emergenza. Ora l’attesa di destituzione e possibile arresto.