Quella della telefonata dei due comici russi è stata una vicenda “gestita con leggerezza che ha esposto la nazione”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni rispondendo ad una domanda sull’incidente durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. La presidente del Consiglio ha reso noto che “Stamattina il mio consigliere diplomatico Francesco Talò ha rassegnato le dimissioni”. Talò è il responsabile dell’ufficio che ha gestito la comunicazione ma, secondo alcune ricostruzioni di stampa, a vagliare effettivamente l’attendibilità della telefonata sarebbe stata la consigliera Lucia Pasqualini.
Quello del consigliere diplomatico è stato “un gesto di responsabilità. Di queste telefonate ne abbiamo fatte almeno 80 e mi dispiace che in questo inciampo sia messo in discussione ciò che è stato fatto. Ringrazio lui e l’ufficio diplomatico. Io se ricevo una telefonata dall’ufficio del consigliere diplomatico la devo dare per buona…penso che si sia confermata la coerenza del governo”, ha aggiunto Meloni. La premier ha ricordato che “Come ho già dichiarato verso la fine della telefonata ho avuto un dubbio soprattutto nella parte in cui sui è parlato del nazionalismo ucraino che è un tema tipico della propaganda russa. L’ho segnalato al mio ufficio diplomatico e credo che lì ci sia stata una superficialità da parte del mio ufficio diplomatico”.
“La telefonata è stata rilanciata prima di tutto da programmi organici alla propaganda del Cremlino e questo dovrebbe indurre a riflettere chi sta facendo da megafono a questi comici che ieri in Tv” hanno detto di non avere legami con il Cremlino”, ha poi continuato Meloni. Nel merito della conversazione avuta con i finti rappresentanti dell’Unione africana la premier ha così puntualizzato: “La stanchezza per la guerra in Ucraina? Non ho detto nulla di nuovo, io sono consapevole che le opinioni pubbliche, anche la nostra, soffrono per le conseguenze del conflitto. E’ un tema che ho segnalato a 360 gradi. Non sono un alieno per non capire che tra inflazione, prezzi delle materie prime…non ci siano conseguenze”.
03/11/2023
da il Fatto Quotidiano