C’era una volta il muro di Berlino. Da una parte c’erano i buoni e dall’altra i cattivi, e per evitare che gli occidentali potessero essere ammaliati dai cattivi (i comunisti), i buoni pensarono di concedere più diritti al popolino: un welfare più efficiente e capillare, salari sufficienti per una vita decorosa, condizioni di lavoro meno gravose e tutela della salute dei lavoratori.
Il titolo del nuovo libro di Piero Badaloni, noto ex giornalista Rai e per una legislatura presidente della Regione Lazio, dedicato ai crimini nascosti del franchismo e non solo. Titolo che sintetizza un pericoloso fenomeno di rimozione che non riguarda solo la Spagna. Una voglia di revisionismo, su cui creano il loro consenso nuovi partiti che rischiano di sconvolgere gli storici equilibri politici in molti paesi dell’Unione europea, mettendo in crisi i suoi valori fondamentali, denuncia Paolo Berizzi. La memoria ha i suoi tempi, ed entrambe le cose, memoria e tempo, si possono manipolare, manomettere, trasformare.
Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso nel raid dell’Idf su Beirut: la conferma del movimento sciita dopo l’annuncio di Israele
Hassan Nasrallah non sarà più in grado di terrorizzare il mondo“: l’annuncio, firmato dall’esercito israeliano, rappresenta un punto di non ritorno nella crisi del Medio Oriente.
Di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, per non citare Hamas, non se ne parla neppure. «Andremo avanti fino alla vittoria», dice Netanyahu che non teme l’ira di Biden e tanto meno dell’Onu, ma quella del suo ministro della sicurezza Ben Gvir, come, dopo Orteca, avverte anche il Manifesto. Sintesi di una grande arroganza di fronte al mondo, prima di ragionarne con Alberto Negri in una sua ampia sintesi.

