Ma chi ci guadagna dall’immigrazione? Sono 56 i milioni di euro previsti complessivamente, nel periodo 2021-2023, dagli appalti per affidare la gestione dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) ai soggetti privati. Costi da cui sono esclusi quelli relativi alla manutenzione delle strutture e del personale di polizia. “Cifre – spiega la Coalizione italiana libertà e diritti civili (Cild) – che fanno della detenzione amministrativa una filiera molto remunerativa che, non a caso, ha attratto negli ultimi anni gli interessi economici di grandi multinazionali e cooperative.
A Vilnius, vertice Nato a luglio, l’Ucraina chiederà di entrare nella Nato, e il come e il quando lo combatte adesso del Donbass. I suoi effetti saranno decisivi, per le scelte che verranno fatte dalle Cancellerie sul futuro della guerra. Kiev prima o poi costretta a trattare, perché la guerra sta costando troppo a tutti, primi gli ucraini vittime. Cedendo a Mosca cosa?
Mentre il nodo dell’adesione formale di Kiev alla Nato, è più ingarbugliato da sciogliere, del previsto.
L’inflazione sale, i profitti dei padroni aumentano e i salari di chi lavora restano al palo. La moderazione salariale mette tutti d’accordo, da Meloni a Visco, da Draghi a Lagarde fino a Cgil, Cisl e Uil. Per fermarli c’è bisogno di reagire: il 24 giugno tutti a Roma – ore 14 piazza della Repubblica: Il governo Meloni ci ruba il futuro.
Le parole di Flavio Tosi sono gravissime, degne di un fascista come lo definì una volta Umberto Bossi. D’altronde lo stesso Mauro Tosi pare che si sia autodefinito in una trasmissione radio “un po’ stronzo e un po’ fascista” secondo quanto leggiamo su Wikipedia. Non troviamo migliore definizione per un personaggio che con le sue parole disonora le istituzioni e dimostra che questa destra – anche Forza Italia! – non ha nulla di liberale e di garantista.
Kennedy, Kruscev, Unione sovietica e quei missili con testate atomiche tra portati da Mosca nella Cuba rivoluzionaria di Fidel Castro per contrastare quelli americani in Europa. Torrido agosto 1962 e quasi guerra nucleare.
Non una minaccia così grave ma una grossa sfida quella rivelata dal Wall Street Journal di una base-spia cinese in corso di realizzazione a soli 100 miglia di distanza dalla Florida. Ma non solo.
A Cuba tornano i russi. Niente missili, ma accordi commerciali anti-crisi.