La trasmissione di Report andata in onda ieri sera ha mostrato, credo per la prima volta in prima serata in un canale della tv pubblica, l’immenso orrore provocato da Israele a Gaza e nei territori occupati. Ha fatto anche qualcosa di più, ha mostrato l’intreccio di affari tra lo stato ebraico e i paesi occidentali relativamente all’industria militare. Gli accordi internazionali impediscono di comprare armi da paesi in guerra, ma questa regola, come praticamente tutte le regole e i limiti normalmente applicati agli altri stati, non si applica ad Israele.
Netanyahu continua a bombardare Gaza e il Libano, incendiando il Medio Oriente. E Khamenei lo avvisa: “L’Iran è pronto ad attaccare Israele”
Da un lato, l’esercito israeliano guidato da Benjamin Netanyahu che continua a martellare la Striscia di Gaza e il Libano; dall’altro, i timori sempre crescenti di un imminente allargamento del conflitto in Medio Oriente. La crisi mediorientale sembra essersi incagliata in un vicolo cieco, dove la spirale di odio non accenna a fermarsi.