Netanyahu parlerà all’Onu oggi, ma non è questa la cosa più importante per lui. No, quello che doveva fare in America, con Biden, l’ha già fatto. Gli Usa gli hanno appena dato altri 8,7 miliardi di dollari in aiuti militari, “con un accordo che sottolinea la forte e duratura partnership strategica tra Israele e Stati Uniti e l’impegno ferreo per la sicurezza di Israele”.
Autonomia differenziata, opposizioni e Cgil alla consegna delle firme: “Gli italiani vogliono fermare questa riforma che spacca il Paese”
I partiti di opposizione uniti (ad eccezione di Azione) e festanti, assieme a volontari ed associazioni, si sono riunite davanti la Corte di Cassazione per la consegne delle firme raccolte, oltre un milione trecentomila, per promuovere il referendum contro l’autonomia differenziata.
È praticamente impossibile sapere come l’Ucraina usa le armi italiane. Il governo afferma di vietarne l’utilizzo in territorio russo, ma controllare cosa succede agli aiuti militari inviati è irrealistico, avverte Valerio Valentini sul Post. Secondo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, se anche i paesi della NATO dovessero accordare al governo ucraino di sparare con la loro armi su Mosca, quelle italiane restano vietatissime, oltre che segrete. Doppia presa in giro.
“L’Italia viola la democrazia fiscale. Con le leggi di Bilancio si tagliano servizi e diritti mentre le imposte calano solo per alcune categorie privilegiate”
Pubblichiamo un intervento di Paolo Liberati dell’Università Roma Tre, Centro di Ricerca di Economia e Finanza Pubblica (Cefip), e Massimo Paradiso, dell’Università di Bari e Cefip. Che spiegano come le leggi di Bilancio siano ormai ridotte a “rito contabile” con cui si distribuiscono “apparenti benefici” a chi ancora paga le imposte per intero. Un modo per mascherare il fatto che a diverse categorie è stato concesso di sottrarsi all’Irpef progressiva attraverso regimi privilegiati. Cosa che, riducendo il gettito, costringe a intaccare le prestazioni sociali.
Non esiste una definizione di terrorismo accettata da tutti, quella che preferisco l’ha formulata il professor Paul Gilbert dell’università di Hull nel libro Terrorism, Security and Nationality, dove il terrorismo e’ definito un crimine con fini bellici.
Per la legge le organizzazioni armate commettono dei reati, e.g.
“Tutti i Paesi confinanti con la Russia in Europa e nell’Asia centrale sanno che la guerra arriverà anche da loro”, parola di Zelensky. Un piano per la pace in cinque punti, partendo dalla vittotoria sulla Russia. Quello che ormai stupisce, però, è la sua incapacità di interpretare, fronteggiandoli, gli eventi di quest’ultimo anno. Il leader ucraino si è presentato di fronte all’Assemblea generale dell’Onu cercando di parlare di pace, la “sua pace”. Ma ha fatto un discorso dove invece si è capito che, per quanto lo riguarda, l’unica vera strada percorribile resta la guerra