Presente a Tunisi per la Fiera internazionale del libro, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano è stato duramente contestato, insieme all’Ambasciatore italiano Alessandro Prunas, da un gruppo di attivisti filo palestinesi che ha messo a nudo la complicità del governo italiano nello sterminio in atto a Gaza.
Ieri, assieme alla notizia della probabile incriminazione dei vertici israeliani per crimini di guerra da parte della Corte penale internazionale, un dettaglio dal Libano. «Beitut accetta la giurisdizione della Corte internazionale (Icc) per crimini commessi sul suo territorio dopo il 7 ottobre 2023. Premessa certa a una richiesta di giustizia per le oltre 70 vittime civili -inclusi bambini, soccorritori e giornalisti- provocate dai bombardamenti israeliani». E non è notizia di poco conto.
All'ex ministro greco Varoufakis, in Europa, è stato sottratto il diritto di parola. In Francia la presidente di un importante partito di opposizione di sinistra, Mathilde Panot, viene convocata dalla polizia a seguito della sua espressa posizione filopalestinese: un avvenimento inedito e particolarmente grave, di fronte al quale non si potrà essere inerti. Perché questa precipitazione? Perché la guerra è l'alibi; anzi, è l'occasione per il potere di educare all'ordine sociale, all'obbedienza gerarchica
Hamas dovrebbe far conoscere oggi la sua risposta alla proposta egiziana per un accordo tra il movimento islamico palestinese e Israele che fermi la minacciata distruttiva invasione della città di Rafah da parte dall’esercito dello Stato ebraico e porti a un prolungato cessate il fuoco, in cambio della liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza.
‘Ragioni più commerciali che operative dietro il ritiro dei carri americani Abrams dal fronte ucraino’, denuncia Analisi Difesa. Ritirati dal fronte quello che resta dei 31 super carri armati forniti dagli Stati Uniti lo scorso autunno, dei quali 5 o 6 sono stati distrutti e 3 danneggiati da missili anticarro e soprattutto da droni-kamikaze russi sul fronte a ovest di Avdiivka, attualmente l’area più calda nel Donbass.
Rivelazioni dei media: ‘Possibile mandato di arresto della Corte penale internazionale in settimana. Oltre al premier, anche anche per il ministro della Difesa Gallant e per il Herzl Halevi, capo di stato maggiore generale delle forze armate israeliane’.
Ieri almeno 32 morti, molti bambini, nei raid israeliani che hanno colpito Rafah e i campi profughi di Nuseirat e Bureij – e il negoziato per la liberazione degli ostaggi che langue. Nella Striscia niente acqua pulita né cibo, popolazione debilitata e temperature in aumento: il nuovo allarme delle autorità sanitarie.
E l’iperbole distruttiva di 37 milioni di tonnellate di macerie, con all’interno numerose bombe inesplose, che potrebbero richiedere più di un decennio per essere rimossi
L’Ucraina è diventato il secondo più importante cliente dell’industria bellica italiana. La “solidarietà al popolo ucraino” è solo un ormone per gonfiare i bilanci delle industrie delle armi. È scritto nero su bianco. Con buona pace della litania ripetuta sui giornali, in radio e in tivù del “nessuno vuole la guerra”