Nel momento in cui un pezzo d’Europa, Parigi, Berlino e Londra, finalmente si indigna per il numero di vittime tra i civili da quando Israele ha violato la tregua, tra Israele e Stati Uniti, Netanyahu e Trump -utile precisarlo-, si sta discutendo su quando risolvere la ‘pratica nucleare iraniana’. Sul come, vince il sospetto del bombardamento israeliano dei siti nucleari iraniani.
Un j'accuse del noto editorialista di Haaretz che certo non può essere limitato a Israele... Gideon Levy verga un j’accuse di fuoco sulle pagine di Haaretz, stavolta non solo contro gli orrori che Israele sparge a piene mani a Gaza, ma anche contro i media israeliani che censurano quanto sta accadendo. Una censura dilagata anche in altre latitudini, anche se declinata diversamente.
Consiglio europeo alle armi ma senza soldi. La paura del debito frena i governi ma resta ancora maggioritaria la voglia di una economia di guerra. La favola degli 800 miliardi di euro in armamenti, 150 di prestiti da finanziare con «eurobond», e il resto, ogni paese di tasca sua. Troppe tasche e teste vuote. Fine del rigore finanziario per le spese sulla difesa fino all’1,5 % del Pil. Mentre la BCE parla di ‘Euro digitale’!
100 mila pagine di documenti sul delitto di Dallas ‘Desecretati’. La Cia ha avuto informazioni di sconvolgente delicatezza, ma ha deciso di non utilizzarle. Lo chiamava “insabbiamento benigno”, forse, per non scoprire le fonti; oppure, per altri motivi più inconfessabili.
Abdul Ghani Al-Kikli (4), signore della guerra accusato di torture e omicidi, fotografato in un ospedale di Roma con Ammar Joma (1) – fratello di Adel Joma, Adel Jumaa Amer (2) – ministro di Stato per il PM e gli affari di gabinetto, Mohamed Ismail (3) – ex miliziano e alto funzionario finanziario, Ibrahim Ali Al-Dabaiba (5) – figlio di Ali Al-Dabaiba e potente broker politico, Abdul Basit Al-Badri (6) – ambasciatore libico in Giordania, Ahmed Al-Sharkasi (7) – parente del premier Dabaiba e membro del consiglio dell’Arab Bank, e Dagoor (8) – stretto collaboratore di Adel Jumaa
Nella giornata di giovedì e mandando un chiaro segnale alle trattative per un cessate il fuoco che dovrebbe aprire alla pace, il regime di Kiev ha effettuato un attacco contro la stazione di misurazione del gas di Sudzha, attraverso la quale il combustibile russo veniva trasportato in Europa. L'impianto si trova vicino al confine tra Russia e Ucraina.

