Oppure, quando e come uno Stato arriva a riconoscere un problema militare prima di arrivare alla sconfitta, o se preferite, i problemi politici a iniziare un sempre difficile percorso politico diplomatico, una trattativa ad evitare ulteriori perdite umane e distruzioni. Voi potete pensare all’attualità, ma ‘C’era una volta’ insegue la storia.
Con Giovanni Punzo che ci ricorda una frase molto nota e abusata (e altrettanto incompresa) che dice che «la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi». Ma – per l’una o per l’altra – i mezzi bisogna averli comunque. E sulla scia di Von Clausewitz, parte da lontano.
PALESTINA/ISRAELE. Il rapporto dell'agenzia delle Nazioni unite, sotto attacco: pestaggi, waterboarding, aggressioni con i cani, violenze sessuali, i metodi usati negli interrogatori. Israele: 450 impiegati sono miliziani. Ma non dà prove. Canada e Svezia riprendono i finanziamenti
Politica Italiana - Sanità
9 marzo 2020, scattava il lockdown nazionale. Il 21 febbraio 2020 era stato individuato il primo caso italiano di infezione da Covid-19. Erano giorni tremendi, di paura e sgomento. Ma anche di confusione, errori e di inconfessabili pressioni.
Israele vuole il caos. Lo titola Le Monde, cogliendo un elemento abbastanza evidente, ma nello stesso tempo inaccettabile e vergognosamente taciuto dai governi occidentali. O, per lo meno, segnalato politicamente con una lieve timidezza. Nella Striscia di Gaza si muore. Di bombe, di cecchini infami, di fame. E la superiorità morale per decenni dichiarata delle nostre democrazie svanisce nei silenzi imbarazzanti di fronte all’efferatezza, di fronte alla bizzarra politica degli Usa che armano a dismisura lo stato ebraico senza porsi troppi problemi rispetto ai crimini di guerra evidenti che vengono commessi, di fronte all’illegalità dell’occupazione e all’inchiesta della Corte internazionale di giustizia sul genocidio.
“Non condivido quello che dici, ma darò la vita affinché tu possa dirlo”. Questa massima, erroneamente attribuita a Voltaire, nello scorso decennio era diventata virale tra i liberali, che la utilizzavano a sproposito sui social come bandiera della propria superiorità morale.
In una dichiarazione rilasciata ieri, l'Ufficio stampa governativo di Gaza ha riferito che la guerra genocida di Israele a Gaza, iniziata il 7 ottobre, ha finora ucciso 8.900 donne palestinesi e ferito altre 23.000, e 2.100 risultano ancora disperse.
Giovedì, nel discorso sullo stato dell’Unione, il presidente ha annunciato che gli Stati Uniti intendono costruire davanti alle coste della Striscia di Gaza un molo temporaneo da cui distribuire aiuti umanitari per la popolazione palestinese, per alleviare la crisi provocata da sei mesi di bombardamenti e operazioni militari di Israele.
La presidente della Commissione Europea insegue e parla di un imprecisato ‘corridoio marittimo’ che potrebbe partire già nel fine settimana. Ha aderito anche l’Italia, ma non si sa per andare dove.
Mentre la carestia corre assieme alle crudeli intransigenze israeliane. Velleità a scopo di vantaggio elettorale o qualche segreto nascosto sul futuro assetto anche geopolitico della Striscia di Gaza?