Dopo oltre due anni e mezzo dall’inizio del conflitto, moltissimi siti d’informazione russi sono stati ufficialmente vietati in Unione europea e in Italia. La Federazione russa ha a sua volta vietato diversi media occidentali, tra cui la Rai, La7, La Repubblica e La Stampa. Accuse incrociate di “organi di propaganda”. Ma, in realtà, nessuno si è mai preoccupato di analizzare la situazione dei media ucraini, i primi a essere usati come fonte d’informazione dall’Occidente, denuncia Diana Mihaylova, Bulgara di nascita, ma milanesissima d’adozione, studiosa di cultura e musica della Russia e dei Paesi Est europei.