Gaza, la generazione perduta. Quello che sembra solo il titolo di un iconico film hollywoodiano, è invece l’epitaffio di una tragedia. Che si svolge, ogni giorno, sotto gli occhi non sempre attenti del mondo. A certificarlo, non sono solo l’analista o il politico di turno, ma due autorevoli Agenzie dell’Onu.
GAZA SENZA TREGUA. Il negoziato continua, Netanyahu minaccia: nulla fermerà l'operazione via terra sulla città-rifugio. Hamas insiste: cessate il fuoco permanente. Intanto Pechino invita il movimento islamico e Fatah per la riconciliazione
2 maggio, 10 anni dalla strage neonazista di Odessa. "Se mi puoi vedere vivo, è perché sono stato fortunato" - TESTIMONIANZA ESCLUSIVA
Ho conosciuto Alexey Albu nell’agosto 2022, durante una delle mie trasferte in Donbass. È stata una delle persone che mi hanno aiutato ad orientarmi, in quei territori dilaniati dal conflitto.
Anche l’Italia ha fornito missili Storm Shadow all’Ucraina. Lo ha svelato il ministro della Difesa britannico Grant Shapps, vantandosene e credendo forse di fare un favore ai colleghi italiani. «Mai armi all’Ucraina per condurre un attacco contro la Russia», spergiuravano a Roma. Invece i costosi ed evidentemente inutili missili da crociera ‘Storm Shadow/SCALP EG’, comprati dall’Italia e da noi in servizio, sono impiegati da mesi sui velivoli da combattimento Sukhoi Su-24M ucraini per colpire obiettivi delle forze russe in Crimea senza badare troppo ai confini.
Si torna a parlare di Uranio Impoverito, dopo decennali silenzi attorno alla morte di centinaia di militari italiani uccisi da leucemie causate –diagnosi mediche reiterate- dalla esposizione agli effetti dell’uso di quei proiettili. Remocontro se n’è occupato a lungo, dai primi sospetti di inquinamento ambientale, con una attenzione e una presenza costante nelle aree contaminate per più di dieci anni.
I primi proiettili all’Uranio Impoverito esplosi in Europa sono stato usati dagli Stati Uniti nella breve campagna aerea in Bosnia, attorno a Sarajevo, fine 1995. 6.780 i proiettili all’uranio impoverito utilizzati nei territori di Han Pijesak e Hadžići, aree serbo bosniache attorno a Sarajevo.
Ma le zone di guerra più colpite dai bombardamenti con uranio impoverito sono state Serbia e Kosovo, primavera 1999, nei tre mesi di bombardamenti Nato. Risultano sparati più di 31mila colpi di munizioni (13 tonnellate di materiale radioattivo), solo nella guerra in Kosovo. I siti bombardati con ordigni all’uranio impoverito furono 112, di cui 85 in Kosovo, 10 in Serbia, 1 in Montenegro.