Arrivano da Teheran immagini di morti, feriti, devastazione anche se la rete internet è stata in parte bloccata. Immagini simili arrivano da Israele dove una ferrea censura militare è all’opera mostrare solo una parte, quella diciamo civile, dei danni provocati dai missili e droni che continuano ad arrivare su Israele come risposta alla decisione del governo Netanyahu di colpire l’antica Persia.
Dietro la crisi iraniana c’è aria di colpo di Stato. Una spallata militare per rovesciare il regime degli ayatollah. L’arricchimento dell’uranio e la paura dell’atomica diciamo che sono la causa scatenante, ma non di urgenza tale da sfociare in una guerra devastante e dagli esiti imprevedibili.
Dagli Stati Uniti alla Russia, in questi mesi mesi stiamo assistendo a delle possenti spallate al diritto internazionale, agli organismi transnazionali, in buona sostanza alle regole (scritte e non) che il mondo si è dato dopo la Seconda Guerra mondiale per evitare che ci fossero altri conflitti globali e far sì che il piano del diritto prevalesse su quello dell’aggressione militare.
“L’intelligence Usa sapeva che l’Iran non voleva costruire la bomba”. Il rischio di un “altro Iraq” 22 anni dopo
La rivelazione della Cnn con fonti dei Servizi americani: "Ci sarebbero voluti almeno 3 anni". Se confermate, le informazioni invaliderebbero le dichiarazioni ripetute da Israele, Stati Uniti, G7 e alleati europei
Svolta autoritaria in Argentina. Con la riforma della polizia targata Milei c’è il via libera ad arresti e perquisizioni senza mandato
Svolta autoritaria in Argentina, dove il presidente Javier Milei e la ministra della Sicurezza Patricia Bullrich hanno annunciato un’imponente – quanto discussa – riforma della polizia, che permetterà agli agenti di effettuare perquisizioni e arresti senza mandato.
Stando a quanto trapela sui media del Paese sudamericano, il decreto con