La vice presidente della Commissione europea Séjourné avvisa che sui dazi richia tutta l’Europa, Italia inclusa
Gianandrea Gaiani su Analisi Difesa ripesca la celebre frase della scrittrice britannica Charlotte Brontë: «Con amici così chi ha bisogno di nemici?». I tranquillizzanti annunci dell’Unione Europea al gas russo bloccato dall’Ucraina mentre da subito ci piombano addosso rincari sempre più pesanti a colpire famiglia ed aziende. L’amico peggiore del nemico, in questo caso. Prima la spinta e poi gli applausi alla decisione di Kiev da parte degli Stati Uniti e, paradossalmente, dell’Unione Europea. Contro Mosca o contro chi altro?
Il giuramento del nuovo Presidente Usa l’indizio dell’America che verrà. E, quindi, anche del mondo che ci aspetta nei prossimi quattro anni. Non è stato importante tanto quello che ha detto Donald Trump, quanto piuttosto chi c’era ad ascoltarlo. E non parliamo dei pochissimi politici internazionali di una certa caratura presenti, ma ci riferiamo soprattutto ai cosiddetti “leader aziendali globali”.
Ugo Tramballi da Gerusalemme vede e può dirci cose che da lontano possono anche stupire. ‘Slow news’ su cui riflettere. Ad esempio sul fatto che se può esistere un vincitore di questa guerra sempre in bilico fra tregua e massacro senza fine, quello è Hamas. «Con brutalità e cinismo è stato capace di prevalere sulle altre fazioni palestinesi più moderate e tener testa per oltre 15 mesi alle forze armate più potenti del Medio Oriente, a costo della vita di decine di migliaia di civili».