Almeno 40 persone sono state uccise e 60 ferite in un attacco israeliano sulla zona umanitaria di al-Mawasi, sulla costa di Khan Younis nel sud di Gaza.
Ma a questo punto a cosa serve la Commissione europea? Perché aspettare fino a mercoledì quando basta Mario Draghi per tracciare la rotta dell’Ue, senza questa fastidiosa cerimonia delle elezioni, della conta dei voti, della proclamazione degli eletti, delle alleanze, della nomina dei commissari?
Nel Medio Oriente attuale puoi cambiare Paese, ma ti porti appresso sempre gli stessi problemi. Oggi si vota in Giordania e il momento scelto per fare le elezioni non poteva essere peggiore. Un paio di giorni fa, al valico di frontiera con la Cisgiordania occupata, un camionista appartenente a un’importante tribù del Regno ha aperto il fuoco, uccidendo tre guardie di sicurezza israeliane. L’uomo è stato a sua volta ucciso dai soldati dell’IDF presenti sul ponte di Allenby.
Debito di guerra. L’ex presidente del Consiglio ha indossato le vesti del profeta: 800 miliardi all’anno per tenere testa a Stati Uniti e Cina: "La produttività è una sfida esistenziale per l’Unione Europea. Servono investimenti come negli anni '60-'70, 5% di Pil all’anno". Von Der Leyen: "Necessari fondi per alcuni progetti europei comuni. Definiremo se li finanzieremo con contributi nazionali o con nuove risorse proprie". Tutto per difendere il «modello sociale europeo» senza toccare i disastri di 40 anni di neoliberalismo
Raid di Israele in Siria: 18 morti e oltre 30 feriti. L’obiettivo alcuni “siti militari legati a Hezbollah”. Iran: “Un attacco criminale”
Cresce la tensione in Medio Oriente. Israele ha compiuto – nella serata di domenica – una serie di attacchi contro diverse aree nella Siria centrale, colpendo anche alcuni siti militari che sarebbero impegnati nello sviluppo di armi.