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La crisi in Venezuela? Solo disinformazione. Il paese è nel mirino delle élites e spiego perché

Domenica scorsa (25 agosto) ho partecipato in Venezuela come osservatore internazionale alla seconda tornata elettorale della consultazione popolare che ha visto la partecipazione di circa quattro milioni di persone in tutto il Paese, un numero sensibilmente superiore a quello che si era registrato lo scorso aprile (le consultazioni avvengono ogni tre mesi e quindi la prossima è in programma a fine novembre).

Morti sul lavoro in aumento: +3%. Agricoltura settore più a rischio

Dati Inail. La fascia d’età più colpita è quella dei 45-59enni (269 morti contro i 250 dello scorso anno), ma ci sono state anche denunce per infortunio con esito mortale per 2 under 15, lo scorso anno un solo caso

Ma tutti quei tribunali internazionali, servono a qualcosa di concreto?

Centinaia di risoluzioni Onu e di altre istanze giuridiche internazionali nei confronti di Israele sulla questione palestinese trattate come carta straccia. Tragica attualità. Le molte Corti di giustizia internazionali esistenti, cercando di capire a cosa servono/servirebbero. Corti internazionali o europee, possono occuparsi degli Stati o delle persone, possono suggerire o obbligare, ma non hanno la forza per imporre sentenze e quindi di affidano alle scelte volontarie dei singoli Stati Sovrani. E i più potenti impongono, oppure vietano. Condanne anche penali con carcere in casi molto rari, più eclatanti quelli contro la ex Jugoslavia di Milosevic, morto in carcere.

Le promesse tradite della destra sulle pensioni

Quanto fatto dal governo sulle pensioni cozza contro le promesse fantasmagoriche dei partiti di Centrodestra.

Fra palco e realtà

A neppure 24 ore dalla doccia gelata dell’Istat, che ha certificato una crescita da zero virgola del nostro Paese per l’anno in corso, altri due macigni hanno travolto ieri, insieme alle piogge di fine estate, la narrazione da libro dei sogni del governo Meloni.

Prima i dati della Fondazione Gimbe che descrivono il Servizio sanitario nazionale come un paziente da terapia intensiva: nel 2023, l’Italia ha investito nel pubblico il 6,2% del Pil contro una media Ocse del 6,9% (quella Ue è del 6,8%).

Gli obiettivi climatici europei? «Inadeguati». E le ong sfidano la Commissione in tribunale

In caso di successo, la causa potrebbe obbligare l’Unione a rivedere i suoi obiettivi climatici al 2030: dal 55 al 65% di emissioni in meno

Onda nera sulla Germania in crisi

 Non hanno apparentemente avuto effetto le grandi manifestazioni – alcune delle quali hanno riunito centinaia di migliaia di persone – organizzate nei mesi scorsi contro l’estrema destra

Mosca di prende il Donbass e Kiev un pezzettino di Kursk che non serve a nulla

Nel tritacarne ucraino vince chi è più cinico e calcolatore. L’offensiva nella regione russa di Kursk, ordinata da Zelensky (e pensata come ‘diversivo’ dagli americani) è stata un successo tattico, ma potrebbe rivelarsi un boomerang dal punto di vista strategico. Troppi uomini e risorse sono stati gettati in un nuovo fronte simbolico ma militarmente di scarso valore.

La Sanità è da terapia intensiva: l’Italia fanalino di coda tra i Paesi del G7

Allarme della Fondazione Gimbe: spesa per la sanità in Italia al 6,2% del Pil, ultima nel G7. Gap di 47 miliardi rispetto alla media europea.

I salari italiani sempre più da fame: peggio di noi fa solo la Grecia

Anche se cresce il tasso di occupazione rimaniamo maglia nera in Europa. Siamo ultimi in classifica per Eurostat. Male anche sui salari.
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