Alla Camera per la Giornata mondiale contro le droghe la presidente del Consiglio si infiamma, diventa paonazza, impugna il microfono come una spada. E attacca il deputato Magi, reo di aver esposto un cartello anti proibizionista che recita "se non ci pensa lo stato ci pensa la mafia"
Ieri, il leader del Cremlino, in un discorso alla nazione, ha attaccato l’Occidente, che ha cercato di sfruttare gli eventi, mentre il Ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, ha preso di mira Francia e Stati Uniti. Non ancora accuse di complicità diretta, ma certo di aver cercato di trarne vantaggio. A qualsiasi costo e rischio per tutti.
Paranoie russe? Noi ci affidiamo alla stampa Usa per cercare di scoprire qualche verità tra troppo fumo e puzza di bruciato.
Chi sapeva che al Cremlino rischiava d’insediarsi un ex galeotto, a capo di un sanguinario esercito di tagliagole, a mettere le mani sulla valigetta dei codici nucleari
Gli autobus di Stato sono “fuori controllo”: Iia senza guida dopo l’addio dei vertici e coi conti in rosso. I sindacati: “Il governo è immobile”
Industria Italiana Autobus è “fuori controllo”, senza guida dopo le dimissioni dell’ad Antonio Liguori e di tutto il cda dopo aver approvato un bilancio in perdita per 47,7 milioni di euro.
Da quando Nordio è tornato a parlare di riforma, guarda caso hanno ripreso a farsi sentire anche le procure. Le inchieste su Urso (interporto Italia-Ucraina) e Santanchè (società sull’orlo del crac) sono solo giornalistiche, per ora. Mentre la vicenda Minenna-Pini può arrivare fino a Giorgetti. E occhio pure al Pnrr. La premier è avvisata.
Un piccolo episodio di cronaca politica con Matteo Salvini protagonista rivela l'antropologia di questo governo che per sentirsi vivo deve fingersi sempre assediato da qualcuno. Viene quasi il dubbio che se non avessero "nemici" sarebbero lì, spersi in mezzo al deserto
Putin con l’aggressione all’Ucraina non ha realizzato alcuno degli obiettivi che voleva acquisire; se non l’avesse fatta, invece avrebbe potuto continuare a pretendere la neutralità di Kiev rispetto alla Nato e la sicurezza delle popolazioni filorusse e russe del Donbass