Israele prova a discolparsi perché l’ondata di indignazione questa volta rischia di sommergere la poca credibilità e simpatia rimasta al Paese nel mondo. Ma è il governo di Israele che ha gestito sino ad oggi i trentamila morti di Gaza a non essere più credibile. Perché far morire di fame è peggio che uccidere di bomba, e sparare su chi cerca la farina per sfamare i figli, è vigliaccheria ultima e imperdonabile.
Prepotenti di scarsa memoria e il loro braccio armato senza regole, non conoscono ciò che segnò nella Sarajevo assediata, l’allora strage del pane, nell’indignazione assoluta che isolò Karadzic e i sui killer dal grilletto facile, dal resto del mondo.
I dati diffusi dall’Autorità nazionale anticorruzione. I sindacati: "Per il personale a gettone paghe che superano di più del doppio quelle dei colleghi dipendenti”
“Soldi a poche società invece di assumere in pianta stabile e aumentare gli stipendi”
Strage in coda per il pane a sud di Gaza. 104 palestinesi uccisi e 760 feriti mentre aspettavano in coda li aiuti alimentari a sud di Gaza City questa mattina. Oltre l’immaginabile. ‘Stallo nella trattativa’.
«Al momento c’è una sola cosa sicura per i pelestinesi tra Gaza e Cisgiordania: i palestinesi, bambini, donne e uomini, continuano a morire». Eric Salerno racconta questo anche per ‘La Voce di New York’, (The First Italian English Digital Daily in the US), parlando quindi ad pubblico americano.
Oltre ad offrirci una lettura di parte ebraica che conserva tutta la sua originalità democratica senza farsi corrompere da troppi falsi profeti rispetto agli eventi tragici della attualità.