La Manovra 2024 è stata giudicata dalla Commissione Ue "non pienamente in linea" alle raccomandazioni del Consiglio.
La Federazione di Grosseto del Partito della Rifondazione Comunista sente la necessità di esprimersi in merito alla vicenda di Giulia Cecchettin, ultimo caso di femminicidio che realisticamente non rimarrà tale visto il ritmo con cui questi crimini si susseguono dall’inizio dell’anno (siamo già a 105).
Però questa volta ci rendiamo conto che questo orribile episodio ha fatto più clamore dei precedenti.
Lloyd Austin, visita a sorpresa a Kiev a ‘rassicurare’, svelando la grave crisi militare ma anche politica che incombe su quella guerra, su quel Paese, e sull’Europa. Biden ribadisce l’impegno Usa al fianco dell’Ucraina. Ma gli arsenali si svuotano e si moltiplicano le voci su una «strategia d’uscita». Mentre a Kiev è terremoto perenne sui vertici militari sotto tiro della politica per insuccessi e corruzione. Tensioni interne sempre più evidenti.
Nei giorni in cui il Governo attacca volgarmente il diritto di sciopero dei lavoratori e i sindacati confederali confermano di non avere la forza e la volontà di opporsi a questa deriva, è bene rispolverare un po’ di evidenze sul grado di conflittualità della società italiana, per smascherare alcune menzogne che spesso fanno capolino nel dibattito pubblico.
Javier Milei è il nuovo presidente dell’Argentina. Eccentrico e sopra le righe, ha condotto una campagna elettorale aggressiva, con tanto di motosega ai comizi per dimostrare di voler ‘tagliare’ il bilancio dello Stato. E la sua strategia è stata premiata nelle urne grazie all’appoggio elettorale del centro destra.
Affine a Trump e all’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha partecipato ad eventi del partito di ultradestra Vox in Spagna. Ha promesso di adottare come nuova valuta il dollaro Usa e di «bruciare la Banca Centrale argentina». Nega il cambiamento climatico, considera l’educazione sessuale un complotto contro la famiglia, vuole vietare l’aborto e liberalizzare il possesso di armi.
Memoria di Albania oltre ai richiami dell’attualità, vicende sempre travagliate. Il ‘Protettorato italiano del Regno d’Albania’ fu uno Stato esistito tra il 1939 e il 1943, e Vittorio Emanuele III d’Italia, dopo l’occupazione decisa dal regime fascista, divenne anche Re d’Albania. Durante la seconda guerra mondiale, dopo le annessioni del 1941 di frammenti serbi del Kosovo e del Montenegro, divenne una effimera Grande Albania. Vita breve e travagliata: il Regno italiano d’Albania, travolto dalle difficoltà interne e dalle vicende della Seconda Guerra mondiale, scomparve dopo l’8 settembre 1943.