A dispetto di 6 anni di quasi totale silenziamento sull’autonomia differenziata – dalla firma delle pre-intese da parte del Governo Gentiloni con Maroni (Lombardia), Zaia (Veneto) e Bonaccini (Emilia-Romagna) per iniziare il percorso di queste regioni verso l’autonomia differenziata, consentita dal c. 3 dell’art. 116 della Costituzione, revisionata nel 2001 – oggi i/le cittadini/e sono ben coscienti dei danni irreversibili che la legge 86, quella del ministro Calderoli, provocherà sull’unità e indivisibilità della Repubblica italiana.
Stati Uniti e Russia quasi come in guerra, hanno fatto il più grande scambio di prigionieri dalla caduta del Muro di Berlino. Sedici detenuti in Russia e Bielorussia in cambio di otto russi detenuti in Occidente. Gli Usa hanno ottenuto il rilascio di giornalisti accusati di spionaggio, attivisti e dissidenti russi, Mosca quella di detenuti sospettati di essere al soldo o parte dei loro servizi segreti. L’accordo ha coinvolto cinque Paesi europei.
Bologna, Meloni ai familiari delle vittime: “Radici della strage nel mio governo? Attacchi ingiustificati”. La replica: “Prende in giro i morti”
La premier diffonde una nota in cui cita “le organizzazioni neofasciste” responsabili dell’attentato e replica a Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime che aveva accusato il governo dell’eredità postfascista e di portare avanti “progetti della P2” come la separazione delle carriere. La controreplica: "La premier smetta di fare la vittima"
Le sorti dell’Ucraina sono collegate a tre fattori che alcuni analisti hanno denominato “le 3 M”. Uomini (men) da inviare al fronte, materiali (materiel) sotto forma di armamenti, e soldi (money) per sostenere l’economia del Paese. Ciò che sappiamo per certo sul fattore soldi è che, tecnicamente, l’Ucraina è un paese sull’orlo del default, della bancarotta.
Il leader sciita con ogni probabilità darà una indicazione delle intenzioni di Hezbollah dopo i raid di Israele che hanno ucciso il suo comandante militare Fouad Shukr e il leader di Hamas Ismail Haniyeh
La cannabis light è fuori legge Passa l'emendamento del governo che rischia di mandare 11mila posti di lavoro in... fumo
Blitz notturno delle destre alla Camera contro la Cannabis light: undicimila posti di lavoro rischiano di andare in… fumo. La cannabis light equiparata a quella tradizionale (e illegale). Opposizioni e associazioni: messo in crisi un intero settore
Nella notte scorsa, mentre il paese dormiva, nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera si è consumato il delitto di un intero settore dell’economia italiana.