COORDINAMENTO ANTIFASCISTA TORINO. Resistere e reagire, insieme, il 25 aprile. Grazie a il manifesto per l’idea e per la promozione di un 25 aprile coerentemente partigiano e determinato
Alla vigilia di Pasqua Volodymyr Zelensky ha rimosso dal loro incarico ben sei figure ai vertici dello Stato. Tensioni politiche interne, assieme a molti dinieghi dall’esterno. Quei missili a lunga gittata che insiste e chiedere agli Usa per colpire la Russia in casa. E il No definitivo del cancelliere tedesco Scholz ai missili da crociera Taurus. Né direttamente né indirettamente, riferendosi alla proposta di Londra di cedere i Taurus alla Royal Air Force che avrebbe ceduto altri missili da crociera Storm Shadow all’Ucraina.
Il ministero della Sanità di Gaza riferisce oggi che l’esercito israeliano ha ritirato carri armati e veicoli blindati dall’ospedale Shifa rimasto circondato e occupato dai militari per due settimane. Aggiunge che decine di corpi sono stati trovati dentro e intorno alla struttura ospedaliera. Israele non ha ancora confermato ufficialmente il ritiro.
L’opposizione turca ha vinto a Istanbul e Ankara, e l’impero Erdogan traballa. Amministrative di grande portata politica. Il presidente che cercava la spallata amministrativa in vista da una ancora ipotetica riforma costituzionale per consentirgli un terzo mandato presidenziale. Ma il segnale politico contrario è chiaro. Il CHP, principale partito di centrosinistra del paese, governava già entrambe le città, e vince con ancora maggior scarto sia ad Istanbul che ad Ankara, oltre che ad Izmir (Smirne) e Bursa. La Turchia urbana dice un chiano No ad Erdogan e al suo AK Parti ‘prendi tutto’.
Pace, la voce isolata della Chiesa che la politica ignora: “Fermatevi, non possiamo abituarci alla guerra”. Gli appelli, dal Papa alle associazioni
La denuncia dello scandalo della guerra, l’ostinazione a non far perdere l’orizzonte la parola pace: la Chiesa cattolica nei giorni di Pasqua resta ancora più isolata. Intorno a lei il silenzio perfetto dei leader politici grandi e piccoli: nessuno di loro tenta una strada alternativa a quella della preparazione militare in attesa di un potenziale – e temibile – salto di qualità di quella che Papa Francesco ha chiamato “terza guerra mondiale a pezzi“.
I bambini di Gaza (e non solo) nel mirino delle armi ogni giorno, le loro urla di fame e paura nel massacro non hanno voce.
Sono meno di un danno collaterale. Sono il danno necessario perché funzioni il sistema. L’esercito israeliano non ha pietà. Gli americani ufficialmente chiedono il cessate il fuoco e altrettanto ufficialmente continuano a fornire armi su armi, anche quelle sperimentali, perché ammazzicchiare senza testimoni può avere un valore scientifico nell’evoluzione di nuovi sistemi di morte. Basta spendere un po’ di più in comunicazione e la narrazione tossica è fatta. Servono grandi dosi di obbedienza, una rete di vantaggi reciproci, il lobbismo, la suadente politica della dolce ipocrisia, per rendere la coscienza della democrazia come pattine da mettere ai piedi per non rovinare il parquet.