Se la graduale normalizzazione del ruolo di Israele nella regione poteva far pensare a una semplificazione della mappa energetica e politica del Medio Oriente, ignorando del tutto la questione palestinese, adesso la guerra con Hamas e la minaccia di un conflitto regionale hanno rimescolato tutte le carte
Il ministro religioso che propone l’uso dell’arma atomica per cancellare Gaza a gaziani dalla faccia della terra e Netanyahu sospende il ministro, per salvare se stesso. E nonostante il divieto di assembramenti e la repressione del dissenso politico, la piazza di Israele ribolle. A migliaia questo sabato a Gerusalemme, Haifa, Tel Aviv, Cesarea, Beer Sheva, Eilat, elenca Sarah Parenzo sul Manifesto. Anche davanti alla casa del premier Netanyahu, al canto di «In prigione ora». Scelte politiche cha hanno acuito le tensioni con la parte palestinese, l’incapacità a prevenire l’attacco del sette ottobre e il mancato sostegno alle famiglie degli ostaggi.
Ho firmato e invito a firmare l’appello on line lanciato da Amnesty International Italia che certo non può essere accusata di essere organizzazione filo-Hamas.
Spero che le firme diventino presto centinaia di migliaia.
L’appello condanna tutte le parti per gli attacchi contro i civili e toglie ogni alibi dietro cui si nascondono i sostenitori italiani di Netanyahu.
Il racconto di un rapporto complesso e spesso tormentato che abbiamo iniziato domenica scorsa. Dopo la costituzione dello stato di Israele e dopo il primo conflitto arabo-israeliano del 1948, con centinaia di migliaia di profughi palestinesi che ripararono nei vicini paesi arabi. La Nakba, la tragedia. Da allora, campi profughi palestinesi sparsi in Medio Oriente, molto spesso non graditi dagli altalenanti nazionalismi ospiti. Avevamo scritto della fragilità della Giordania e del ‘settembre nero’ e del campo di Yarmuk in Siria.
Oggi Giovanni Punzo ci scrive di Egitto e Libano dove la questione palestinese, antichi profughi e questione politica con Israele, stanno tornando attualità scottanti, come approfondiremo domani.
SOLIDARIETÀ OPERAIA. La convergenza nella lotta aiuta a catalizzare gli sforzi: "Qui 25 squadre di volontari fra Brigate di solidarietà attiva, Casa del popolo di Quinto, i ragazzi del Lebowski e quelli del cantiere sociale k100 Cienfuegos, ci sono anche i lavoratori migranti in sciopero di Mondo Convenienza". Oggi assemblea con i soccorritori e contro i licenziamenti:"Teniamo tutto insieme".
Dodici morti in una scuola dell’Onu e nella notte colpito l’ospedale per bambini, denuncia il ministero di Gaza. Con 10 mila vittime palestinesi, verso la ‘decimazione’ in risposta ai 1400 uccisi israeliani. Ma la battaglia sul campo, nonostante lo strapotere militare israeliano, sta offrendo sorprese rispetto ad ancora incerte soluzioni finali. Hamas molto meglio armata di sempre, e soluzioni di forza israeliane ancora confuse e incerte.