Caduto nel vuoto l’appello del governo di Tripoli a raggiungere un’intesa sul cessate il fuoco tra fazioni rivali e ribelli, la crisi in Libia continua a peggiorare.
Il cosiddetto “Apparato di supporto alla stabilità” ha promesso, con una dichiarazione dai toni durissimi, di perseguire gli assassini del suo leader, Abdulghani al-Kikli – noto come Ghaniwa – e dei suoi compagni, definendo l’omicidio una “flagrante violazione di tutti i valori umani e nazionali”.