Il 2023 si è chiuso con un impeto di chiarezza e onestà intellettuale. Le istituzioni europee hanno, infatti, cercato di sgomberare definitivamente il campo da tutte le sciocchezze con cui anime candide e utili idioti ci ammorbavano dai mesi concitati della pandemia (l’Europa è cambiata! Mai più austerità, la priorità è il benessere delle popolazioni! La lezione è servita, l’Europa ha finalmente capito le virtù di una politica economica espansiva e coordinata!).
Calderoli, l'ultimo giapponese del federalismo di Bossi. Negli anni 90 l’ampolla e la secessione, poi i saggi di Lorenzago partoriscono la devolution. Nel 2009 la Lega ci riprova col federalismo fiscale. Fino all’autonomia di oggi. Mentre Salvini parlava di immigrati e si alleava con Le Pen, lui è rimasto concentrato sul Nord
«La ricchezza estrema è una minaccia per la democrazia e ha conseguenze disastrose per la società». Lo affermano 260 miliardari con una lettera indirizzata ai leader politici che partecipano al World Economic Forum di Davos, che tornano a chiedere di pagare più tasse in nome del bene comune.
Onu: «Divario osceno». Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha affermato che «la disuguaglianza e l’ingiustizia stanno raggiungendo livelli osceni e sono un serio ostacolo allo sviluppo».
Onu: carestia in metà Gaza. Epidemie. Cisgiordania in ebollizione. Bombe su una sede Unrwa: l’attacco israeliano non si ferma, come non si fermano fame e malattie. Intanto crescono le crepe nel governo israeliano ma Netanyahu ancora resiste. E il ministero della salute boicotta l’inchiesta Onu sulle vittime del 7 ottobre, denuncia Chiara Cruciati sul Manifesto. Ma attenti, avverte l’esercito, che la Cisgiordania sta per esplodere.
Ciò che sta accadendo a Gaza e il tormento della sinistra democratica Usa rispetto al sostegno di Biden ad un massacro/genocidio. Bernie Sanders, coscienza critica della sinistra americana, ha chiesto al Dipartimento di Stato, entro 30 giorni, «un rapporto che esamini se Israele abbia commesso violazioni dei diritti umani nella sua condotta di guerra». Altrimenti, stop a ogni aiuto, la sua proposta al Congresso. Da aggiungere che il senatore del Vermont è ebreo e ha vissuto a lungo in Israele.
Il 2023 è stato l'anno più caldo mai registrato dal 1850. Lo ha documentato l'Organizzazione meteorologica mondiale. E da qui al 2027 c'è il 66% di probabilità che si superi la soglia di 1,5 gradi fissata dagli accordi di Parigi. Vedete senso di urgenza in giro?