La maggioranza è divisa su tutto: dal fisco all'autonomia, dalla giustizia al Mes. Restano uniti solo sulla guerra ai poveri.
«L’informazione non gode di buona reputazione» rileva Milena Gabanelli sul Corriere. Per i politici siamo tutti faziosi, ma ‘da che pulpito viene la predica’. Digital News Report 2023, solo il 34% degli italiani ha fiducia nelle notizie. E non sai se siamo peggio come lettori o come giornalisti.
Le principali testate online europee e statunitensi: Corriere della Sera, The Guardian, Le Monde, Der Spiegel, El País , The Wall Street Journal e The Washington Post. Remocontro non è nell’elenco.
Terrapiattismo e post-verità. «Oggi molti punti di riferimento politico culturali sembrano spariti. Così tendiamo ad ascoltare chiunque prometta di darci una spiegazione o certezza, poco importa se sia una persona competente o un tizio qualunque su Facebook».
I Paesi ricchi - secondo i dati Oxfam - si sono accaparrati l’80% del grano e dei cereali usciti dall’Ucraina, grazie all'accordo del 2022 ora non rinnovato, mentre agli Stati più poveri e colpiti dalla crisi alimentare (a un passo dalla carestia come Somalia e Sud Sudan) è andato appena il 3%. Dove sono gli sforzi del "mondo occidentale"?
La Nato dopo Vilnius e dopo i clamori attorno alle illusioni ucraine, alla scoperta delle novità militari reali che coinvolgono presente e futuro prossimo di tutti. Ugo Tramballi con le sue ‘SlowNews’ che ragiona attorno a quel vertice Nato celebrato a soli 32 chilometri dalla frontiera russa: dal nemico che ne rese necessaria la nascita 74 anni fa e che continua a garantirle una ragion d’essere.
E il super generale anche un po’ italiano che dovrà comandare le 32 diverse forze armate Nato in Europa. (La copertina di Kal’s cartoon, su The Economist e la foto di Chris Cavoli, nome italiano e, battute e parte, comandante supremo delle forze alleate in Europa)