Come avevamo riportato nell'articolo di ieri la situazione è ancora in stallo. Le opposizioni propongono candidati eccellenti alla presidenza della Commissione antimafia. Ma a destra non sanno che nomi fare.
Sessanta giorni fa è stata istituita la Commissione Antimafia. Non c’è nulla. Niente. La lotta alla mafia sventolata da Giorgia Meloni e Matteo Salvini in campagna elettorale è arenata nel desolante deserto di palazzo San Macuto, dove tutto sarebbe pronto per accogliere i 25 deputati e i 25 senatori se ci fosse la volontà. Per ora tutto tace.
Qual
Il ministro Sangiuliano ha perso la causa contro lo scrittore perché in questo Paese - per fortuna - ci si può ancora permettere di collegare le persone, i fatti, le provenienze culturali e politiche. Sangiuliano ha perso perché spesso tocca agli scrittori, agli intellettuali o agli attivisti svolgere il ruolo che dovrebbe essere dei giornalisti
Sanità pubblica, caso Forlanini: I tentacoli del Vaticano sull’ospedale romano dismesso e deprezzato
03/05/2023
Riprendiamo l'articolo
da Left
I cittadini romani dal 2015 chiedono che la Regione Lazio trovi i soldi per far ripartire l'ospedale Forlanini ricevendo sempre risposte negative. Ora che si fa avanti il Vaticano per trasferirvi l'ospedale pediatrico extraterritoriale ed esentasse pare che i soldi siano stati trovati. E chi paga?
03/05/2023
Riprendiamo l'articolo
da La Notizia
Il premier Meloni ha spacciato il taglio sul cuneo fiscale, che assorbe circa 4 miliardi di euro, come “il più importante degli ultimi decenni”.
Dopo il 1945 si tornò a festeggiare il Primo maggio poiché prima si rischiava l’arresto. Ora l’imperativo è insozzarlo.
Ogni mattina dalle parti del governo si alzano dal letto con la preoccupazione di insozzare un diritto, una festa dei diritti, una commemorazione. Non è solo una questione di diverse visioni politiche. È un trafelato arrancare per imporre un’egemonia culturale solo che non avendo nessuna cultura le energie sono rivolte a deturpare quelle degli altri
02/04/2023
Riprendiamo l'articolo
da La Notizia
Per il leader della Cgil Landini, il decreto lavoro varato il Primo maggio dal governo "è pessimo perché aumenta la precarietà".