Tra la fine d’agosto e l’inizio di settembre, come da tipico copione tardo-estivo, si è tornato a parlare con una certa frenesia di sistema pensionistico.
L’ormai conclamato e ufficiale ritorno in grande stile dell’austerità di bilancio impone ai governi europei di tornare con forza alle politiche di tagli draconiani che erano state in parte congelate nel periodo pandemico e post-pandemico (2020-2023).
Lo scontento popolare britannico che a luglio ha premiato, a valanga, il ‘Labour’ di Keir Starmer. Il nuovo premier, succeduto al tory Rishi Sunak, ha però trovato, nel fondo della sua strepitosa vittoria, anche le ferite gravissime inferte al Paese dal malgoverno conservatore: deficit pubblico allo scasso, servizi sociali trascurati, qualità della vita in declino, pressione migratoria sempre più incalzante e, l’annoso problema dei rapporti con l’Europa.
In un’epoca in cui il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità sono al centro dell’attenzione globale emerge un dato sconcertante: il mondo spende almeno 2.600 miliardi di dollari all’anno in sussidi che danneggiano l’ambiente.
Attacco di Israele in Libano senza ancora muovere l’esercito. Ieri altri 14 morti e circa 500 feriti in esplosioni simili a quelle che martedì hanno ucciso dodici persone e causato il ferimento di altre tremila. Questa volta non ‘cercapersone’, ma walkie talkie in uso ad Hezbollah. Martedì, contemporaneamente in varie zone del Libano e in Siria, migliaia di cercapersone erano esplosi. Il bilancio è stato di circa 3.000 feriti e di 14 morti elenca il Manifesto. Ieri i nostri dettagli della clamorosa operazione di manipolazione da parte dei servizi israeliani. Oggi un bilancio politico di Alberto Negri.