Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha presentato il Documento di Economia e Finanza per l’anno corrente.
L’attacco Israeliano al consolato Iraniano di Damasco, con i suoi morti, dovrebbe rimanere impunito per assoluzione americana? Varie fonti sostengono che un attacco dell’Iran contro Israele potrebbe essere imminente. Ne ha parlato venerdì sera anche il presidente statunitense Joe Biden, che in una conferenza stampa ha detto di aspettarsi che un attacco iraniano possa arrivare a breve. Alla domanda di un giornalista su quale sia il suo messaggio all’Iran in questo momento, il presidente ha detto: «Non fatelo». Incerto il tono tra perorazione e minaccia.
Lo Stato ebraico elogia la massiccia presenza di reporter. Dove e chi decidono loro. Spingendo anche in maniera non sempre elegante a riportare la loro versione dei fatti. Solo la loro è meglio. «Guerra e onestà sono due elementi che non sono mai stati concordanti; quasi sempre il netto contrario», la premessa di Eric Salerno. Anche lui, come noi, sotto shock, a mettere assieme indignazione e ragionamento.
Il Migration pact rende legge ciò che oggi è illegale, come i respingimenti e la detenzione immotivata dei richiedenti asilo. Fra le novità il fotosegnalamento e la registrazione dei dati biometrici dei bambini dai 6 anni in su. Ecco la nostra analisi.
Corteo per il rilancio di Mirafiori: “In piazza almeno 12mila”. Sfottò dei lavoratori a Cirio e Lo Russo: “Scegli il selfie: con noi o con Tavares?”
I sindacati, per una volta tutti uniti, le istituzioni e gli studenti: sono migliaia le persone in piazza a Torino per chiedere il rilancio dell’automotive e di Mirafiori. E’ il giorno dello sciopero generale di otto ore, proclamato da tutti i sindacati metalmeccanici, per la prima volta insieme dopo quindici anni. Per i sindacati in piazza ci sono almeno 12mila persone.
Il Parlamento di Kiev approva la legge sull’arruolamento obbligatorio, che sta già frantumando il Paese. Arruolati e mandati al fronte i giovani a partire dai 25 anni (prima il limite era 27) e, soprattutto, viene bloccata la smobilitazione di chi si trova in trincea a combattere da 26 mesi. Secondo il Guardian, senza queste truppe il fronte potrebbe crollare. D’altronde, i continui appelli rivolti all’Occidente affinché rifornisca di armi avanzate l’Ucraina, mascherano solo una parte del problema militare. A detta di molti autorevoli commentatori, il vero deficit di competitività ucraino con i russi è sui numeri delle truppe.