ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

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Una destra nemica delle donne

Se il patriarcato ci lascia le scorie che piangiamo con le tante Giulia Cecchettin, l’alternativa di un matriarcato sguaiato e di facciata è ancora più pericolosa.

Busta paga con beffa, aumenti del 2024 azzerati: ecco per chi e quanto ci si rimette

Il rinnovo dei contratti rischia di nascondere una beffa per gli statali: la busta paga può scendere con il superamento dei 35mila euro.

Ministro Usa a Kiev a ‘rassicurare’ rispetto ai dubbi di chi?

Lloyd Austin, visita a sorpresa a Kiev a ‘rassicurare’, svelando la grave crisi militare ma anche politica che incombe su quella guerra, su quel Paese, e sull’Europa. Biden ribadisce l’impegno Usa al fianco dell’Ucraina. Ma gli arsenali si svuotano e si moltiplicano le voci su una «strategia d’uscita». Mentre a Kiev è terremoto perenne sui vertici militari sotto tiro della politica per insuccessi e corruzione. Tensioni interne sempre più evidenti.

Il Governo precetta, lo sciopero non può attendere

Nei giorni in cui il Governo attacca volgarmente il diritto di sciopero dei lavoratori e i sindacati confederali confermano di non avere la forza e la volontà di opporsi a questa deriva, è bene rispolverare un po’ di evidenze sul grado di conflittualità della società italiana, per smascherare alcune menzogne che spesso fanno capolino nel dibattito pubblico.

Anarco-populista dell’ultra destra presidente nel dramma Argentina

Javier Milei è il nuovo presidente dell’Argentina. Eccentrico e sopra le righe, ha condotto una campagna elettorale aggressiva, con tanto di motosega ai comizi per dimostrare di voler ‘tagliare’ il bilancio dello Stato. E la sua strategia è stata premiata nelle urne grazie all’appoggio elettorale del centro destra.  Affine a Trump e all’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha partecipato ad eventi del partito di ultradestra Vox in Spagna. Ha promesso di adottare come nuova valuta il dollaro Usa e di «bruciare la Banca Centrale argentina». Nega il cambiamento climatico, considera l’educazione sessuale un complotto contro la famiglia, vuole vietare l’aborto e liberalizzare il possesso di armi.

L’Oxfam denuncia i super-inquinatori: l’1% più ricco del pianeta inquina quanto 5 miliardi di persone

Il report dell'Oxfam denuncia che l'1% più ricco della popolazione inquina quanto 5 miliardi di persone e causerà 1,3 milioni di vittime.

Lo sfortunato regno italiano d’Albania

Memoria di Albania oltre ai richiami dell’attualità, vicende sempre travagliate. Il ‘Protettorato italiano del Regno d’Albania’ fu uno Stato esistito tra il 1939 e il 1943, e Vittorio Emanuele III d’Italia, dopo l’occupazione decisa dal regime fascista, divenne anche Re d’Albania. Durante la seconda guerra mondiale, dopo le annessioni del 1941 di frammenti serbi del Kosovo e del Montenegro, divenne una effimera Grande Albania. Vita breve e travagliata: il Regno italiano d’Albania, travolto dalle difficoltà interne e dalle vicende della Seconda Guerra mondiale, scomparve dopo l’8 settembre 1943.

Criticare Israele non è antisemita spiegano gli ebrei Usa

Un gruppo di intellettuali ebrei ha scritto una lettera aperta firmata da più di mille scrittori, giornalisti, registi, attori, artisti, tra cui Judith Butler, Keith Gessen, Nan Goldin, David Grossman, Naomi Klein, Adam Shatz. Una sintesi estesa dell’importante documento. «Siamo scrittori, artisti e attivisti ebrei che respingono l’idea diffusa che qualsiasi critica a Israele sia intrinsecamente antisemita». «Crediamo che i diritti degli ebrei e dei palestinesi vadano di pari passo. La sicurezza di ognuno dei due popoli dipende da quella dell’altro».

L’ipocrisia faziosa degli incompetenti

Ho parlato spesso dell’ipocrisia della politica, ben accompagnata da quella del sistema mediatico. La guerra può essere feroce e inaccettabile o giusta, chirurgica e democratica. Dipende da chi preme il grilletto. I bambini uccisi nelle scuole, gli ospedali bombardati, i civili massacrati rappresentano un crimine contro l’umanità, una evidente violazione del diritto internazionale, oppure un danno collaterale, un diritto di autodifesa, un necessario computo di morti perché così va il mondo, perché così sono le guerre. E la storia poi? Quando esistono ragioni storiche e quando sono un inciampo?

Per Giulia non ci sarà domani

FEMMINICIDI. Che cosa dobbiamo fare allora? È una domanda seria in un paese che ritiene che l’aumento delle pene e i vari codici rossi non prevedano una presa in carico responsabile e a ogni livello sociale di un fenomeno che è strutturale e che non è solo una protesta di quattro vetero-femministe. Che continua a infestare il vivere tra donne e uomini con le retoriche del silenzio e della buona educazione
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