Giravolte americane. Tutti a interrogarsi sul Trump che sbraita ma tentenna, urla ma arretra, minaccia ma si nasconde, quindi sorride, morde all’improvviso, chiede scusa e poi punta la pistola in faccia, come in un infinito circo dell’orrore. Si diffonde l’idea, lo sostiene ad esempio il Nobel per l’economia Heckman, che sia solo un altro «pazzo al potere»
C'era una voglia. Un fiume di gente a Roma, da Porta San Paolo al Colosseo: «Sappiamo che le bombe seminano morte al fronte e impoveriscono tutti»
Il giorno più lungo dell’anno è quello del ritorno dei pacifisti. Diverse culture, tanti linguaggi, provenienze differenti si intrecciano, da ogni parte d’Italia e dalle storie disparate.
«Il fatto che l’Iran produca la bomba atomica è certamente una minaccia per Israele e per la stabilità di tutto il Medio Oriente. Che sia una possibilità concreta o soltanto un’ipotesi da anni oggetto di ispezioni e trattative non cambia molto nella percezione del pericolo», la premessa di Massimo Nava sul Corriere. Tuttavia, l’attacco preventivo da parte di Israele, l’eliminazione di capi militari e alti funzionari del regime, la minaccia di fare fuori la guida suprema Khamenei, la possibilità reale di un intervento americano costituiscono un’altra e forse irreversibile picconata al diritto internazionale.
Mentre il mondo guarda alla guerra tra Israele e Iran, nella Striscia 140 vittime in 24 ore. Almeno 21 vittime, donne e bambini, erano in attesa di aiuti. Il ministro Katz denuncia il missile iraniano che ha danneggiato un ospedale israeliano come crimine di guerra, e il premier Netanyahu piange per il mancato matrimonio del figlio a causa di guerra ed esalta l’ ’eroismo’ -testuale-, della moglie.

