Il 4 giugno 1944 -80 anni fa- le avanguardie americane raggiunsero Roma e la città fu liberata, prima tra le capitali dell’Asse. Due giorni dopo un’altra notizia oscurò però il pur grande successo: lo sbarco in Normandia all’alba del 6 giugno aprì il ‘secondo fronte’, la svolta nella Seconda Guerra mondiale, attesa (ed auspicata) da tempo soprattutto in Unione Sovietica.
L’Unione Sovietica e la lunga attesa del ‘secondo fronte’: oggi sulla scia della guerra Ucraina, contro la Russia di Putin un tentativo di cancellazione della storia?
Aumentano le spese militari mentre quelle per la cooperazione ristagnano e per i profughi generati dalle guerre non si fa abbastanza
Le spese militari aumentano, quelle per la Cooperazione internazionale no
I dati preliminari Ocse 2023 dicono che nei paesi donatori l’aiuto pubblico allo sviluppo è rimasto invariato nonostante le guerre
Con ogni evidenza gran parte dei governanti occidentali ha deciso di attuare una escalation nella guerra con la Russia. In primo luogo l’orientamento espresso da vari paesi di inviare ufficialmente truppe di terra a combattere in Ucraina. In secondo luogo la decisione di permettere all’esercito ucraino di utilizzare le armi fornite dall’occidente per colpire obiettivi militari siti nel suolo russo.
Ucraina: la guerra, che doveva ‘logorare’ la Russia, sta mandando in fibrillazione principalmente la Nato. Cioè, l’America. Quindi, cambiare di corsa strategia, anche a costo di qualche rischio nucleare. Sintesi estrema ripetuta alla Casa Bianca, sino a convincere il Presidente Biden a revocare il divieto, imposto a Zelensky, di colpire il suolo russo con armi di fabbricazione americana. Ma con quali rischi reali da oggi?