La separazione delle carriere mina l'indipendenza dei magistrati e apre la strada al pm sotto il controllo dell'esecutivo. Il sogno di Silvio
Massacri fatti dall’esercito israeliano a Gaza che per la Casa Bianca «non oltrepassano la linea rossa», esplodono invece all’interno dell’Amministrazione. E il Dipartimento di Stato perde pezzi. In questi giorni un altro Alto funzionario, disgustato per come vanno le cose, ha deciso di mollare il team di Antony Blinken.
Si tratta di Stacy Gilbert, del Bureau Population, Refugees and Migrations, responsabile della distribuzione degli aiuti umanitari ai palestinesi nella Striscia. Prima di lei, altre dimissioni, Josh Paul dal settore armamenti pro Israele, «una storia di complicità o di inettitudine burocratica»
«Israele non riconosce l’autorità della Corte e non fa parte della Cpi», affermava qualche giorno fa il ministro della difesa Yoav Gallant commentando la decisione del Procuratore del Tribunale penale dell’Aia di emettere, per crimini di guerra, mandati di cattura per la leadership israeliana e quella di Hamas.
Il 25 maggio a Napoli in 50mila hanno attraversato la città, scandendo forte e chiaro il proprio no all’Autonomia Differenziata, che verrà votata alla Camera immediatamente dopo le elezioni europee. Lo hanno fatto dal palco in particolare i costituzionalisti Azzariti e Villone, la portavoce dei comitati e del Tavolo NOAD Boscaino e Landini, segretario della Cgil, concludendo la manifestazione della Via Maestra.
Israele sorvegliava magistrati e funzionari della Corte penale internazionale e operatori palestinesi per i diritti umani da quasi un decennio per ostacolare l’indagine della Cpi sui presunti crimini di guerra di Tel Aviv. Lo rivela un’inchiesta giornalistica congiunta di ‘+972 Magazine’, ‘Local Call’ israeliani e del britannico The Guardian.
Sotto sorveglianza israeliana l’attuale procuratore capo della corte, Karim Khan, la sua predecessora Fatou Bensouda e dozzine di altri funzionari della Cpi e dell’Onu. Ma ancora ieri le minacce per evitare la richiesta di arresto per crimini di guerra.