ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

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Lo Stato della nostra stampa

Continuano gli attacchi ai giornalisti e desta allarme la nuova bozza del contratto di servizio della Rai. La pacifica indifferenza con cui si assiste a tutto questo è l'effetto di un Paese narcotizzato. Eppure lo stato della stampa è il sintomo dello stato dello Stato

La Russia di Putin come la Serbia di Milosevic e la guerra permanente

‘I drammatici sviluppi della situazione interna in Russia ci dicono molte cose sulla presunta compattezza del regime di Putin e su un conflitto di potere fra apparati e oligarchie finanziarie e criminali che ricordano, su scala gigante, le vicende della Serbia di Milosevic negli anni Novanta’, stupisce il Corriere della sera. ‘Un Paese stremato da guerra e sanzioni, un potere assediato da oppositori, minato dalle bande criminali, ricompattato dalla guerra della Nato e infine travolto da nazionalisti e democratici coalizzati’. Ma attenti, Massimo Nava parla sempre della Serbia, anni prima del discusso e probabilmente inutile attacco Nato del 1999

La resa dei conti a Mosca non ferma la guerra e le guerre

Lo scioglimento della Wagner come l’abbiamo conosciuta può incidere su alcune posizioni militari russe sul fronte ucraino e all’estero ma non sulle strutture del potere russo

Com’è difficile amministrare un Borgo Bello(Santa Fiora)

 

Sicuramente la primavera appena passata è stata una stagione anomala, sia per le temperature basse,

ma soprattutto per l’intensa piovosità che ha messo in ginocchio l’Italia. Potremmo definirla

un’eccezione, ma purtroppo è innegabile che ci troviamo di fronte ad una mutazione climatica frutto

del riscaldamento globale derivato dall’inquinamento fuori controllo.

L’intensa piovosità, oltre a recare danno all’agricoltura ha provocato l’intensificarsi di un problema

L’ex carcerato a capo di un esercito di tagliagole e il Cremlino, come e quando

Dalle origini delle fortune del personaggio Evgenij Prigožin e sulla base di verità incerte e sempre sospettabili attorno all’ormai famigerato ‘Gruppo Wagner’. Fuori dagli schemi e da qualsiasi incarico istituzionale, lo ‘chef di Putin’ – uomo di fiducia del presidente russo – si presta alle missioni più delicate in campo militare e diplomatico. Questo profilo di Evgenij Prigožin è del 2019, da Limes. Dopo Crimea, Siria e Venezuela, occhi puntati sul Continente Nero, prima dell’azzardo Ucraina deciso dal vertice del Cremlino.

Lagarde spinge Ue e Italia verso la recessione?

La presidente Bce, Christine Lagarde, annuncia un nuovo rialzo dei tassi a luglio e il governo attacca con Tajani: "Rischiamo la recessione".

Lo sbrocco di Giorgia Meloni

Alla Camera per la Giornata mondiale contro le droghe la presidente del Consiglio si infiamma, diventa paonazza, impugna il microfono come una spada. E attacca il deputato Magi, reo di aver esposto un cartello anti proibizionista che recita "se non ci pensa lo stato ci pensa la mafia"

‘Operazione Wagner’, accuse all’occidente e rischio nucleare

Ieri, il leader del Cremlino, in un discorso alla nazione, ha attaccato l’Occidente, che ha cercato di sfruttare gli eventi, mentre il Ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, ha preso di mira Francia e Stati Uniti. Non ancora accuse di complicità diretta, ma certo di aver cercato di trarne vantaggio. A qualsiasi costo e rischio per tutti. Paranoie russe? Noi ci affidiamo alla stampa Usa per cercare di scoprire qualche verità tra troppo fumo e puzza di bruciato. Chi sapeva che al Cremlino rischiava d’insediarsi un ex galeotto, a capo di un sanguinario esercito di tagliagole, a mettere le mani sulla valigetta dei codici nucleari

La pacchia (per Meloni) è finita, crescita debole e segnali preoccupanti per l’economia italiana

Una crescita più fragile e un indebolimento dell'economia italiana, a lanciare l'allarme è Confindustria: per Meloni la pacchia è finita.

Gli autobus di Stato sono “fuori controllo”: Iia senza guida dopo l’addio dei vertici e coi conti in rosso. I sindacati: “Il governo è immobile”

Industria Italiana Autobus è “fuori controllo”, senza guida dopo le dimissioni dell’ad Antonio Liguori e di tutto il cda dopo aver approvato un bilancio in perdita per 47,7 milioni di euro.

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