Quasi 10mila persone sono state evacuate nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina nord-orientale, dove continua a premere l’offensiva di terra lanciata dalle forze russe.
“Un giorno, quando i nostri pronipoti leggeranno dell’inciviltà di questo tempo scintillante e codardo dovremmo poter essere almeno ricordati come quelli che si opposero, che fecero la loro parte per coltivare cultura e non indossavano la camicia nera culturale – nonostante gli evidenti vantaggi immediati – perché preferirono di no”.
Questo scrivevo su un Polemos di sette anni fa.
«Israele si spacca sulla ‘pace’. Ma chi è il nemico?», si chiede Eric Salerno. Gallant, ministro della Difesa, rigetta l’idea di mantenere a Israele il controllo militare di Gaza. Netanyahu premier a probabile fine percorso poliotico, insiste per una difficile e contestata internazionalmente occupazione militare diretta non facendo differenza tra Hamas e Fatah, l’organizzazione politica dell’Autorità Nazionale Palestinese.
L’Italia non firma la dichiarazione Ue per i diritti Lgbtq+. Schlein: “Che vergogna”. Conte: “Meloni insegue modello orbaniano”
No alla dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtq+. L’Italia è l’unico grande paese Ue a non aver voluto firmare la dichiarazione Ue.
Preparata in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia, la dichiarazione è stata sottoscritta da Belgio, Francia, Germania, Spagna, Polonia, Danimarca, Cipro, Irlanda, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Malta, Estonia, Austria, Finlandia, Portogallo, Slovenia e Svezia.
Scrive il New YorkTimes: «Donald Trump precede Joe Biden in cinque Stati cruciali, come mostra una nuova serie di rilevazioni, mentre il desiderio di cambiamento e il malcontento per l’economia e la guerra di Gaza, tra gli elettori giovani, neri e ispanici minacciano di distruggere la coalizione democratica del Presidente»
Legge elettorale, Italia a giudizio alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Staderini: “La condanna metterebbe a rischio il premierato”
Un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) potrebbe rivelarsi un enorme grattacapo per il governo di Giorgia Meloni, che in caso di condanna dovrà riscrivere la legge elettorale.