I deliri internazionali. Cominciamo da Trump e dal trumpismo. Trump si sapeva di che pasta fosse fatto, carta conosciuta come si dice: chi si meraviglia delle sue azioni, molto più incisive e concrete rispetto al primo mandato, o è stolto o è in malafede. Trump è stato riesumato, nonostante Capitol Hill e il suo pessimo primo mandato, soprattutto per il disastro dell’amministrazione Biden, nella politica interna ed economica degli Stati Uniti e nella politica estera che è quella che noi che non siamo americani guardiamo ovviamente con più attenzione.
Il “discorso sullo stato dell’Unione” più lungo degli ultimi decenni. In un’ora e quaranta minuti Donald Trump non si è risparmiato, mettendo in fila i cavalli di battaglia che lo hanno portato alla vittoria e che guidano la sfilza di provvedimenti adottati dal capo della Casa Bianca nelle prime settimane di regno incontrastato.
La tregua a Gaza ha le ore contate: Netanyahu e il nuovo capo dell’IDF assicurano che “la missione contro Hamas non è ancora terminata”
Forse per distrarre l’opinione pubblica dal faraonico fallimento – almeno ad oggi – della delocalizzazione dei centri di detenzione per migranti, in Albania, il ministro dell’Interno rilancia annunciando a breve, l’apertura di 5 nuovi Centri Permanenti per il Rimpatrio in territorio italiano.