Tifosi israeliani aggrediti ad Amsterdam. Diecine di arresti. E’ successo dopo la partita Ajax-Maccabi. Secondo il ministero degli Esteri dello Stato ebraico, dieci tifosi israeliani sono rimasti feriti nelle aggressioni da una folla di tifoseria locale apparentemente filopalestinese. Una analisi di Fulvio Scaglione e altre notizie preoccupanti da Israele: una folle legge che prevede la deportazione della famiglie di sospetti di terrorismo. Rapporto Onu: il 70% delle morti nei primi sei mesi dell’invasione israeliana a Gaza erano donne e bambini. La maggior parte di loro aveva tra i 5 e i 9 anni, e i bambini ammazzati sono il 44 percento delle vittime totali.
È indispensabile un intervento internazionale immediato e coordinato per fornire aiuti umanitari, supportare la popolazione e lavorare a una soluzione politica per una prospettiva di pace
Israele ha sganciato più di 85mila tonnellate di bombe sulla Striscia di Gaza, causando danni devastanti che colpiscono non solo la popolazione, ma anche l’ambiente, l’agricoltura e le risorse idriche.
Dopo oltre due anni e mezzo dall’inizio del conflitto, moltissimi siti d’informazione russi sono stati ufficialmente vietati in Unione europea e in Italia. La Federazione russa ha a sua volta vietato diversi media occidentali, tra cui la Rai, La7, La Repubblica e La Stampa. Accuse incrociate di “organi di propaganda”. Ma, in realtà, nessuno si è mai preoccupato di analizzare la situazione dei media ucraini, i primi a essere usati come fonte d’informazione dall’Occidente, denuncia Diana Mihaylova, Bulgara di nascita, ma milanesissima d’adozione, studiosa di cultura e musica della Russia e dei Paesi Est europei.
Il parlamento israeliano ha approvato, lo scorso 6 novembre, due leggi riguardanti nuove pene e misure detentive per i cittadini accusati di “terrorismo”, destinate cioè ai palestinesi con cittadinanza israeliana.Le nuove norme permetteranno la deportazione di intere famiglie e la detenzione, anche con la pena dell’ergastolo, dei bambini sotto i 12 anni di età.
Dall’Europa al Giappone, la crisi dell’auto si allarga a macchia d’olio. L’ultimo costruttore a capitolare è stata la nipponica Nissan che pianifica 9mila licenziamenti a causa del calo della domanda. Ma è solo l’ultimo caso di una lunga serie di chiusure di stabilimenti, annunci di esuberi e revisioni delle stime dei profitti.
Competizione strategica globale fino agli estremi della ‘conflittualità convenzionale’, delle guerre ad alto tasso di armamenti, di distruzioni e di morti, vedi Ucraina e Medio Oriente. E come anticipa Valerio Sale nell’articolo precedente, l’Europa calcola di dover spendere 500 miliardi in più nei prossimi 10 anni per la difesa. Per comprare cosa? La realtà della base industriale europea della difesa, il tentativo di CeSI, il ‘Centro Studi Internazionali’. Non è argomento che piace, ma non aiuta la pace il far finta di ignorarlo.