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Caschi Blu bersaglio, storia di aggressioni prima di Unifil

La storia delle missioni Onu comincia poco dopo la costituzione dell’organizzazione: compiti limitati all’interposizione tra le parti per ‘osservare’ l’applicazione di armistizi e accordi. Soprattutto interventi in Asia e Africa nei conflitti della decolonizzazione. Ma da subito non mancarono gravi atti di ostilità e vere e proprie aggressioni. La successiva rottura dell’equilibrio bipolare ha fatto crescere missioni e compiti, assieme ai dubbi sull’efficacia delle stesse missioni, mentre si sono complicati il quadro internazionale generale e i singoli contesti locali. Gli episodi salienti.

Libano: Hezbollah si è riorganizzato e punta a guerra di logoramento con Israele

La catena di comando di Hezbollah si è interrotta  dopo l’assassinio a Beirut, compiuto da Israele, del suo leader Hassan Nasrallah, il 27 settembre. Poi il movimento sciita ha cominciato ad allestire una nuova “sala operativa” e ora si sta preparando per una lunga guerra di logoramento nel Libano meridionale contro le truppe di occupazione israeliane

Che Medio Oriente vuole lo Stato ebraico super armato Usa?

Israele spara ancora sulla missione Onu in Libano. Usa ed Europa costretti a indignarsi, qualcuno per finta, fa intuire Fulvio Scaglione. Biden patetico: ‘vorrei la smettessero’. Ma Netanyahu va avanti: ‘I caschi blu se ne vadano’: Alberto Negri è convinto che anche in questo Israele a trazione elettorale Usa l’avrà vinta in spregio all’impotente Ue alla Von der Leyen.

La grande paralisi dell’Ue: così l’Europa si è autocongelata nel 2024

Mentre il mondo corre, Bruxelles si ferma: l'Ue paralizzata dalla burocrazia e dall'attesa delle elezioni tedesche rischia l'irrilevanza.

La variante Draghi

Circa tre settimane fa è stato pubblicato l’atteso Rapporto sul futuro della competitività europea, ad opera dell’ex Presidente di: Banca d’Italia, Banca Centrale Europea, del Consiglio italiano, Mario Draghi. Presentato da molti come un faro di luce che illumina con lungimiranza il tetro destino di un’Europa bloccata tra le pastoie dei suoi conflitti interni e di un’irragionevole austerità, il rapporto Draghi ci offre spunti molto interessanti per comprendere gli scenari che il capitalismo europeo si trova ad affrontare.

L’agonia di Stellantis: tutte le fabbriche ferme o al minimo. “Nel 2024 non produrremo più di 300mila auto”. Mai così poche dal 1957

Sarà un mese da dimenticare, segnato da impianti chiusi o che viaggeranno con il motore al minimo e solo per una manciata di giorni. Un periodo così nero non si era mai visto e riporterà l’Italia indietro di oltre sessant’anni, dritta al 1957, quando si produssero un numero di auto simili alle previsioni del 2024. Trecentomila o giù di lì, mai così poche da allora. Solo che quello fu un anno magico per la Fiat, con il lancio della prima 500.

Le parole di Assange sono aria fresca: i guai di una stampa asservita sono sotto gli occhi di tutti

Mentre sentiamo il rumore dei cingolati che entrano in Libano, mentre migliaia di persone in quella parte del mondo stanno piangendo i loro cari finiti sotto i bombardamenti israeliani, mentre Bibi Netanyahu rimonta nei sondaggi grazie ad una stampa internazionale che quando lo critica gli fa una carezza, mentre prosegue un assurdo conflitto nel cuore dell’Europa alimentato dalla propaganda bellicista delle maggiori testate occidentali, suonano come aria fresca e pulita le parole di Julian Assange al suo primo ritorno pubblico.

Un piano per liquidare il nord di Gaza sta guadagnando terreno

La data è ottobre, novembre o dicembre 2024, o forse inizio 2025. L’esercito israeliano ha appena lanciato una nuova operazione nel nord di Gaza – “Operazione Ordine e Pulizia”, la chiameremo. L’esercito ha ordinato l’evacuazione temporanea di tutti i residenti palestinesi a nord del corridoio di Netzarim “per la loro sicurezza personale”, spiegando che “si prevede che l’IDF intraprenda azioni significative a Gaza City nei prossimi giorni, e vuole evitare di danneggiare i civili”.

I pericolosi «liberatori» del Medio Oriente

Opinioni Singolare che Netanyahu, il cui orizzonte ideologico è la guerra, prometta libertà agli iraniani mentre in patria tiene i palestinesi in un regime di apartheid e senza il diritto ad uno Stato

L’Iran in attesa di Israele che ormai straripa sul mondo

Israele dichiara persona non grata il segretario generale dell’Onu Guterres. Mentre prepara il raid sull’Iran scambia i primi colpi diretti con Hezbollah in Libano, brutto assaggio, bombarda nuovamente Beirut e ora Damasco, senza mai smettere di colpire Gaza dove ieri ha fatto 79 morti. Il sostegno politico statunitense, probabile bersaglio il nucleare a fermare l’atomica incubo di cui Israele vuole l’esclusiva.
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